Salma di Riina arriva a Corleone. La bara con il corpo del capo dei capi, arrivata questa mattina intorno alle 7.00 al porto di Palermo, si trova adesso a Corleone. L’arrivo è stato scortato dalla polizia e dagli stessi familiari, partiti ieri da Parma. Dopo l’autopsia e la firma del nulla osta, sembrava tutto pronto per la partenza, che doveva avvenire già lunedì, ma per motivi organizzativi è slittato tutto a martedì.
La bara con il corpo di Totò Riina è stata trasportata su un carrello e sistemata vicino alla cappella di famiglia. La salma riceverà la benedizione del parroco della chiesa di Maria Santissima delle Grazie, Fra Giuseppe
Già diverse ore prima dell’arrivo del corpo del boss, il cimitero di Corleone è stato praticamente blindato. Transenne e diversi carabinieri di guardia, che hanno reso impossibile avvicinarsi troppo all’ingresso. Ad aprire le porte del camposanto, Vincenzo Pecoraro, responsabile del cimitero, che attendeva la chiamata all’arrivo del feretro.
Tanti i giornalisti che si sono riversati nelle ultime ore a Corleone per documentare l’arrivo del corpo del boss, che verrà tumulato vicino alla tomba di altri boss. Nel cimitero di Corleone sono infatti sepolti Bernardo Provenzano, Luciano Liggio e Michele Navarra, ma anche Placido Rizzotto, il sindacalista ucciso da Liggio nel 1948.
Vietati i funerali pubblici per il sanguinario capo dei capi, deceduto nel Reparto detenuti dell’ospedale di Parma, e che avrebbe dovuto scontare 26 ergastoli in regime di 41 bis. Chiare e forti le prese di posizione della CEI, che ha definito “impensabili” i funerali in chiesa per un uomo di mafia, come Riina, la cui ferocia omicida ha spezzato la vita di centinaia di innocenti.
La sepoltura avviene all’interno di quello che è stato chiamato varie volte il “cimitero dei misteri” per la scoperta di due scheletri. I resti di due persone furono ritrovate all’interno di una tomba, che appartenne a Bernardino Verro, sindaco socialista ucciso dalla mafia. Uno dei scheletri presentava un foro nel cranio, motivo per cui si è sempre ipotizzato che si trattasse del cognato di Riina, Calogero Bagarella. Il fratello di Ninetta, moglie di Riina, venne ucciso nella strage di viale Lazio.
Lo scheletro senza nome non è l’unico mistero che aleggia sul cimitero del paese. Rimangono ancora sconosciute le circostanze in cui venne ucciso, nel 1976, Francesco Coniglio, titolare di un’impresa di pompe funebri, che pare conoscesse a fondo ogni angolo del cimitero di Corleone.
Il video è di Roberto Chifari di Migi Press
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