Saldi in Sicilia, un’opportunità per arginare la crisi del settore

Saldi in Sicilia. “In Sicilia, con i saldi estivi, ci auguriamo di poter fare almeno un po’ di cassa perché le vendite di primavera non ci sono state, creando di fatto una condizione di crisi tale per cui, anche la nostra federazione a livello nazionale, penserebbe legittimamente di invocare lo stato di calamità per il settore, fortemente condizionato dalla stagionalità insita nei prodotti di moda”.
Lo afferma la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio. “Il 2019 – dice – è all’insegna di un andamento altalenante con  un maggio da stato di calamità. Anche quest’anno possiamo dire che i saldi sono stati viziati dal dilagare di promozioni, offerte fuori stagione e da giorni particolari come il Back Friday, ma i saldi mantengono sempre il giusto “appeal”.
Rimane troppa incertezza e sappiamo bene che se manca la fiducia nel futuro e soprattutto le disponibilità economiche, anche i consumi rimangono al palo. A questo – prosegue Di Dio – si aggiunge un clima meteorologico che ci ha fatto saltare la stagione.
Una circostanza che, ahinoi, si ripete sempre più spesso in questi ultimi anni provocando ingenti danni economici e margini di guadagno sempre più risicati”. A proposito della prima giornata di saldi Patrizia Di Dio afferma: “Il primo giorno di lunedì, inizio settimana lavorativa, non ha dato per niente l’impressione di giornata di inizio saldi, non c’è stata alcuna corsa allo shopping e ormai siamo abituati a giorni normali senza assalti, ad un fatturato più diluito nell’arco dei mesi dei saldi”.
I saldi comunque, secondo il centro studi Confcommercio, riguarderanno 2 milioni di famiglie in Sicilia, e se la spesa media in Italia delle famiglie ammonta a 224 euro, in Sicilia ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto in saldo di articoli di moda (abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa) circa 145/150 euro per un valore complessivo intorno ai 300 milioni di euro.

Saldi in Sicilia: dati nazionali

Valore dei saldi estivi: 3,5 miliardi di euro
Numero famiglie italiane: 26 milioni
Numero famiglie che acquista in saldo: 15,6 milioni
Acquisto medio a famiglia per saldi estivi: 224 euro
Numero medio dei componenti di una famiglia: 2,3
Acquisto medio per persona: 97 euro

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base

 1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei prodotti: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
Si segnalano, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.