Palermo, 24 Dic. – Stavolta non sono sceso subito nello spogliatoio, mi sono recato invece in tribuna dove un altoparlante gracchiava musica simile ai vecchi 78 della Voce del Padrone. Mancano i toni bassi, m’informa una ragazza dai capelli rossi con gli occhi verdi e le labbra infibulate. Ha lo sguardo birichino questa ragazza, e si chiama Giulia. Ho portato con me un libretto di aforismi di un’emiliana ottuagenaria per farne dono a una ragazza di nome Maria, che spesso da e nulla chiede.
Così inizia la mia tarda domenica, e mentre aspetto l’ingresso in campo degli atleti, come un navigato maestro di cerimonia accolgo amici vecchi e nuovi e alla fine avrò contato cinquanta abbracci e duecento baci. Apprezzo l’animo gaudente e irriverente di Giorgio Bovì che calca il manto del Velodromo vestito da Babbo Natale, ma tant’è, agli artisti tutto viene perdonato.
I ragazzi dell’Amatori Palermo fanno il loro ingresso in campo, dopo una settimana si ritrovano a sostenere una gara altrettanto impegnativa quanto il derby. Le Aquile del Tirreno sono imbattute e all’ottava giornata di campionato guidano il nostro girone avendo all’attivo 190 punti e avendone subiti soltanto 9.
Il tecnico dell’Amatori Palermo, Gioacchino La Torre, guida la squadra di casa soltanto da due settimane ma oltre ad inculcare anche semplici rudimenti di palla ovale, deve lavorare anche sulla cervice che fa capo ai sentimenti e alle emozioni.
La squadra di Milazzo e Barcellona, non più tardi di sette mesi fa, ha sostenuto i play off per la promozione in serie B e ha un organico collaudato e ben strutturato. Accanto a me un interlocutore mi chiede un parere e un pronostico sulla partita mentre osserva preoccupato la stazza degli atleti delle Aquile del Tirreno.
Conto molto sulla loro supponenza, se non ci prendono sottogamba per noi sarà dura. Non dimentichiamo che in organico abbiamo soltanto sei riserve del vecchio Palermo Rugby e alcuni ricoprono ruoli che non gli appartengono. E poi abbiamo inserito cinque ragazzi della ex under 20 e altri cinque ragazzi di Piana degli Albanesi che latitano ancora nell’apprendimento del regolamento. In parole povere, non volendola “scafazzare”, ho messo furbescamente dei solidi paletti alle mie previsioni.
Al fischio d’inizio del Sig. Marchese i ragazzi dell’Amatori Palermo fanno capire subito alle Aquile che non sarà facile per loro uscire vittoriosi dal Velodromo: sono aggressivi su tutti i palloni e tengono un ritmo che gli avversari fanno fatica a sostenere.
Il Palermo va subito in vantaggio con due piazzati del giovane capitano Gabriele Lo Bue, calciatore improvvisato e si vedrà in seguito quando mostrerà di quanto piombo sono composti i suoi piedi. Per due volte consecutive il Barcellazzo ha la possibilità di pareggiare ma debbo rendere grazie alla loro presunzione; rinunciano a due facili piazzati per rincorrere la chimera di improbabili mete.
Fallito il loro tentativo di sopraffarci in azioni che mi dicono a loro congeniali: touche a 5 metri, carrettino e ingresso in aria di meta, le successive azioni vedono la squadra di casa sfoderare un gioco alla mano che già nei primi minuti per poco non si risolvono con la conquista della meta avversaria. Bisogna aspettare circa venti minuti per andare sul punteggio di undici a zero, meta del giovane Tarro e mancata trasformazione del capitano Lo Bue.
Le Aquile non riescono ad avere un gioco fluido poiché tutte le loro trame offensive sono vanificate dalla risalita ordinata e veloce della nostra difesa, guidata magistralmente da un estremo che estremo non lo è mai stato e che domenica dopo domenica mi stupisce per la sicurezza e la visione di gioco. Siglerà anche una meta fantastica facendo uno slalom tra sei avversari come il miglior Tomba dei bei tempi andati. Questo signore si chiama Morgan Giglio e avrà il merito di fare chiudere il primo tempo con un punteggio a noi favorevole di diciotto a zero.
Le due squadre stanno a bordo del campo in attesa della ripresa del gioco, ma per chi sta in tribuna a osservare, anche da lontano non è difficile sondare gli animi, le loro facce dicono tutto. Ormai il Barcellazzo è nel pallone, non riesce a imbastire nessuna azione degna di questo nome e fa tanta fatica ad arginare le folate offensive dell’Amatori Palermo.
Cede il sistema nervoso e si arriva all’espulsione di Scolaro, giocatore delle Aquile, noi invece pagheremo con due gialli la mancata conoscenza del regolamento di due neofiti della palla ovale, ma sono giovani e apprenderanno.
Notevole contributo hanno dato al punteggio finale di 35 a 3 le due mete di Cuccia e l’altra di Tommaso Petrotta, tre belle mete a suggellare una prestazione superba, di squadra ordinata e disciplinata. Così come volevasi.
N.B. La foto a corredo del pezzo è sempre di Maria Cangemi.
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