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Rosso del Conte: grande successo all’Oste dello Stabile

Martedì 18 dicembre, all’Oste dello Stabile si è svolta la cena dedicata alla degustazione dei vini Rosso del Conte. Fiore all’occhiello della cantina Tasca d’Almerita. Una piacevole serata all’insegna del buon vino e del buon cibo. Esperienza enogastronomica consigliata anche a chiunque sia appassionato al vino rosso e voglia assaggiarne ogni sfumatura.

La serata è stata condotta con estrema simpatia e professionalità da Corrado Maurigi, brand ambassador di Tasca d’Almerita, che ci ha permesso, tramite le sue parole, di conoscere la storia della cantina e del Rosso del Conte. Il nome prende origine proprio dal Conte Giuseppe che  ha voluto dar vita a questo prodotto di eccellenza, in grado di esprimere tutte le caratteristiche della Tenuta Regaleali.

Il Rosso del Conte è nato infatti nel 1970 ed “Un vino che emoziona ad ogni sorso e che rappresenta la storia della Sicilia e di chi, come il Conte Giuseppe, ha fortemente creduto nelle potenzialità del territorio siciliano commettendo su di esso” – ha spiegato Corrado Maurigi – “poiché fortemente legato alle sue vigne in Sicilia in quanto espressione dell’orgoglio siciliano nel mondo e che oggi rivive grazie all’apertura generazionale anche a vitigni non autoctoni come il Cabernet o lo Chardonnay“.

Il Rosso del Conte è un ottimo vino, esaltato ancor di più dal menù presentato dallo Chef Daniele Napolitano, patròn dell’Oste dello Stabile.
La cucina di Daniele Napolitano, è stato un alternarsi di tradizione e innovazione, grazie all’inserimento di tocchi gourmet che hanno esaltato ogni pietanza.
Daniele Napolitano, incarna così, insieme agli altri due soci dell’Oste, Giuseppe Caradonna e Davide Conigliaro, la perfetta figura dell’oste moderno, uno chef che cucina “all’antica”, con le lunghe cotture delle carni e i sapori
autentici di una volta, con un occhio sempre vigile e attento a carpire spunti interessanti dagli stili di cucina moderni, senza, tuttavia, snaturare mai il proprio.

Scopriamo insieme il menù della serata!

Antipasto di tartare e crudi  e Rosso del Conte 2014

L’antipasto dello chef è consistito in tre bocconi : tartare di vacca, marinato di vacca di limone e mandarino su lamelle di finocchio, roast beef su spuma di pecorino e croccante di carciofi.
Il tutto accompagnato dal  Rosso del Conte-Tasca d’Almerita del 2014, il più giovane del quartetto, composto da Nero d’Avola e Perricone, che regala dinamismo e profondità.

Primo di pasta fresca e Rosso del Conte 2007

Raviolone di pasta fresca ripieno di suino nero, con asparagi selvatici su letto di fonduta di ragusano.
Ecco il medaglione firmato Oste dello Stabile. Piatto essenziale e gustoso, il cui ripieno di maialino era una esplosione di sapori, soprattutto se accompagnato dal formaggio ragusano.
In perfetto abbinamento con il  Rosso del Conte-Tasca d’Almerita del 2007 che regala un gusto aromatico unico grazie alla sua composizione.

Ditali alla glassa e Rosso del Conte 2000

L’altro primo selezionato dallo chef  sono i ditali di tumminìa con soffice glassa di agnello e scaglie di tartufo nero uncinato. Quest’ultimo così denominato grazie al suo aspetto merlettato.
Un piatto che ricorda l’atmosfera di casa tra la carne di agnello e le patate cremose, ma rivisitato in chiave gourmet grazie alla presenza del tartufo.
L’abbinamento con il Rosso del Conte-Tasca d’Almerita del 2000 risulta ineccepibile grazie alla buona piovosità dell’annata, alla fresca estate mitigata da ventate di scirocco.

Stracotto di cinghiale e Rosso del Conte 1998

Un piatto caldo ed accogliente come secondo: stracotto di cinghiale con polenta di frascatula ai funghi delle Madonie. Un secondo che ricorda i profumi del bosco, grazie alla presenza dei funghi saporiti e deliziosi. Al suo interno nascosto il cuore di polenta di frascatula, d’accompagnamento al piatto.

In abbinamento il vino più vecchio di tutti, ma nonostante i 20 anni trascorsi, ancora conserva tutte le sue qualità. Prodotto nel 1998,  il Rosso del Conte, grazie al suo affinamento nei barili di Rovere Francese il vino si è presentato equilibrato e gustoso. Un perfetto abbinamento con la carne di cinghiale proposta dallo Chef dell’Oste dello Stabile.

Pesche della pasticceria Palazzolo

Un dolce di antica memoria, la pesca, che rivive grazie all’arte di Santi Palazzolo della omonima pasticceria. Sono due brioche intrise di liquore e ripiene di crema all’arancia. Un dolce fresco e verace, ottimo per concludere il pasto. Il tutto accompagnato da un Passito Diamante Tasca d’Almerita 2016.

Passito, voluto dal Conte Giuseppe che dedicò per le nozze di diamante con contessa Franca, fedele compagna di vita. L’amore, per il vino, il buon cibo e la moglie, continua ad essere il filo conduttore della Cantina Tasca D’Almerita.

 

 

Chiara Andolina

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