Ennesimo omicidio – suicidio per un legame sentimentale troncato: un 33enne, Andrea Trigali, ha ucciso la ex fidanzata, Stefania Ardì, studentessa di appena 21 anni, poi si è tolto la vita. E’ successo in un parcheggio in contrada Piana a Roccalumera, in provincia di Messina.
Alla base del tragico gesto ci sarebbe un raptus di gelosia. Tringali, che stava con Stefania sin da quando la ragazza aveva 14 anni, non aveva accettato la separazione e aveva richiesto un appuntamento per convincerla a tornare con lui.
I due giovani sono arrivati n zona con le rispettive auto e c’è stata una breve conversazione che, evidentemente, si è conclusa con la decisione di Stefania di andar via dopo aver confermato che la storia era da considerare chiusa.
E’ a questo punto che Andrea ha tirato fuori la pistola, regolarmente detenuta dal padre, che aveva portato con sé da casa, a testimonianza della premeditazione dell’omicidio.
Dopo aver colpito a morte la ragazza, l’uomo ha rivolto l’arma contro la sua tempia ponendo fine anche alla sua vita.
I colpi sparati hanno destato l’attenzione dei residenti in zona, che si sono recati sul posto trovandosi davanti ai due corpi inanimati in un lago di sangue. La ricostruzione è stata confermata anche da uno dei parenti del giovane che ha detto di averlo visto turbato per la fine della relazione, consigliandogli di lasciar perdere. Ma Andrea sembrava intenzionato a riconquistarla, e non aveva intenzione di ascoltare suggerimenti, anche se non era pensabile che avesse in testa questo tragico epilogo.
Il sindaco di Roccalumera Gaetano Argiroffi, non riesce a spiegarsi l’accaduto: “Era un ragazzo mite, sono addolorato conoscevo molto bene Andrea che era un ragazzo mite e proveniva da un famiglia per bene, deve essere stato un momento di follia. Mi spiace molto per lui e la giovane”.
“Il ragazzo lavorava in un’agenzia di pompe funebri con il cugino. Da quello che mi è stato riferito ha preso la pistola del padre da un cassetto ed è andato dall’ex fidanzata con l’intento di un incontro chiarificatore”.
“I genitori di lei non volevano che si frequentassero. Da circa un mese si erano lasciati e lui stesso mi ha riferito – prosegue – che i genitori di lei erano contrari al loro rapporto per la differenza di età. Lui però non si era arreso all’idea di perderla e ogni tanto si sentivano ancora”.
I corpi dei due ragazzi sono stati portati all’obitorio del Policlinico di Messina, dove verrà effettuata l’autopsia, per avere una conferma della ricostruzione dei fatti.
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