Rizzotto lascia la Lega: “Assenza di democrazia nel partito”

Rizzotto lascia la Lega. Il deputato regionale Tony Rizzotto, che nel 2017 era stato eletto all’Assemblea Regionale Siciliana nella lista “Noi con Salvini”, divenendo il primo deputato leghista in Sicilia, ha oggi spiegato i motivi del proprio abbandono del partito del vicepremier.
Rizzotto ha innanzitutto chiarito di aver lasciato la lega, come dimostrato dalle note alla stampa e da sue comunicazioni inviate a Salvini e Giorgetti il 2 luglio, “e non certo di essere stato espulso.”
“Dopo il commissariamento del partito in Sicilia – ha spiegato – c’è stato un grave calo nei livelli di dialogo e democrazia interni alla Lega in Sicilia, con l’estromissione non solo dalle decisioni ma anche dai momenti di incontro, di molti di coloro che avevano aderito a questo progetto fin dalla prima ora.
Per di più, si è dato spazio, ancora una volta senza alcun processo democratico, a persone che in poche settimane, da consiglieri comunali di altre forze politiche hanno assunto incarichi di grande responsabilità, come Igor Gelarda, che, eletto fra le fila del Movimento 5 Stelle, in meno di trenta giorni è diventato responsabile dell’organizzazione.”

Rizzotto lascia la Lega: “Impossibilitato a svolgere il mio lavoro di parlamentare”

Altro elemento di contrasto è stato, per Rizzotto “il fatto che non sia stato messo in condizione di poter svolgere il mio lavoro di parlamentare, di contatto fra istituzioni e territorio. Mi si rinfaccia di non aver prodotto attività parlamentare, ma questo è avvenuto perché mi sono trovato di fronte ad una situazione assurda per cui Salvini mi aveva invitato a rimanere accanto al Presidente Musumeci, mentre il Commissario Candiani ed altri esponenti della Lega lo attaccavano. Allo stesso tempo, nessuna collaborazione è venuta quando ho posto questioni che, da partito di governo, richiedevano l’impegno del Governo nazionale o di strutture nazionali.”
“Non è venuta meno la mia stima per Salvini e Giorgetti – ha aggiunto Rizzotto – ma sicuramente non vi erano più le condizioni per poter svolgere attività politica con questa Lega in Sicilia.”