Ritardi nel Fondo sociale europeo, la Cisl Sicilia preoccupata

PALERMO – Anche in tema di spesa regionale delle risorse del Fondo sociale europeo, “sono vive le nostre preoccupazioni per i rischi e i ritardi registrati, e per la qualità e spendibilità dei progetti”. A scriverlo è la Cisl Sicilia con riferimento alla conclusione dei lavori del Comitato di sorveglianza sull’Fse, dopo le riunioni dei giorni scorsi riguardanti la spesa nell’Isola dei fondi Fesr (il Fondo europeo di sviluppo regionale).

“La nostra preoccupazione è forte – scrive la Cisl – perché se fallisce l’impiego corretto dei fondi europei, fallisce ogni prospettiva di sviluppo economico e sociale su cui la regione possa fare leva”. Per questo “ribadiamo che la definizione di una strategia di sviluppo produttivo, che ancora manca, va posta al centro delle politiche del governo regionale, degli enti locali e dell’Ars”. Tanto più che finalmente la Sicilia esce da una lunghissima sbornia elettorale che “ha fatto perdere tempo prezioso nell’assunzione come priorità strategica dello sviluppo produttivo e della coesione sociale”.

“È urgente – si legge nella nota Cisl – che il presidente della Regione si faccia carico di avviare il confronto ricercando una feconda collaborazione con gli enti locali, con l’Ars e con le forze economiche e sociali”. Ed “è urgente che si avvalga del supporto dei governi nazionale e Ue per mettere in campo azioni amministrative concrete e capaci di orientare la spesa dei fondi Ue agli obiettivi originari”.

“Ci riferiamo – puntualizza la Cisl – agli obiettivi di sviluppo e modernizzazione e al sostegno ai soggetti sociali più deboli”. “L’ingente dotazione originaria del Fondo sociale europeo, di circa due miliardi di euro, doveva rappresentare per la Sicilia una opportunità unica, da non sprecare”. Le sue risorse, spiega la Cisl, vanno concentrate sulle incentivazioni alla creazione di occupazione produttiva; sulle agevolazioni per l’inserimento dei giovani al lavoro e per favorire il ricorso all’apprendistato; nella ristrutturazione e nel potenziamento delle politiche di sostegno ad anziani e non autosufficienti. Nel contrasto alla crescente povertà. “Soprattutto, nel risanamento e nella totale riorganizzazione del sistema della formazione professionale, che va collegato strettamente agli orientamenti del mercato”.

“Ma su tutto questo – sottolinea il sindacato guidato in Sicilia da Maurizio Bernava – registriamo solo ritardi, approssimazione e gravi blocchi della macchina amministrativa: né avvisi, né bandi, né progetti definitivi”. L’unica spesa degna di rilievo delle risorse del Fse, in tema di formazione, è dovuta ai 451 milioni spostati nel 2011, su sollecitazione sindacale, dal bilancio ordinario della Regione, “ormai fallimentare”, al Fse. Oltretutto, scrive ancora la Cisl, “persistono, la preoccupazione che alcuni impegni di spesa non siano certificabili perché incoerenti rispetto agli obiettivi del programma europeo, e il rischio che per alcune misure la Regione abbia speso più di quanto disponibile”. Insomma, “il presidente Crocetta non perda ancora tempo”. “Apra subito il confronto sociale sulle strategie da mettere in campo com’è stato richiesto anche dalla manifestazione del 6 giugno di Cgil Cisl Uil. E non esasperi il clima con i suoi ritardi e con le sue uscite estemporanee”.