È ravvisabile il reato di maltrattamenti in presenza di ingiurie e di turpiloqui. Secondo i Giudici della Corte di Cassazione, “per la sussistenza di tale delitto, infatti, è sufficiente qualsiasi condotta di abituale prevaricazione, tale da infliggere al destinatario vessazioni e sofferenze, fisiche o morali, in tal modo imponendogli un regime di vita persecutorio o umiliante ed un clima di abituale sopraffazione.
Non v’è dubbio che una siffatta condizione possa realizzarsi anche attraverso il reiterato ricorso ad offese o al turpiloquio nelle relazioni interpersonali, soprattutto perché, nel caso di specie, questo avveniva anche in presenza di colleghi di lavoro della vittima e di avventori del ristorante, inevitabilmente compromettendo la dignità e la reputazione di costei” (Cass. Sent. 2378/2022).
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