Riscossione Sicilia: governo battuto con voto segreto, si avvia liquidazione
Ci si avvia alla liquidazione di Riscossione Sicilia. Il suo amministratore unico, Antonio Fiumefreddo, dovrà lasciare subito il suo incarico.
Governo battuto con voto segreto
Il Movimento 5 Stelle ha proposto ier un emendamento per la soppressione dell’articolo del collegato che pone in liquidazione Riscossione Sicilia in via principale ed in via subordinata, nel timore che l’aula si determinasse per la soppressione dell’ente.
L’obiettivo dei Cinque Stelle era continuare a porre l’attività di Riscossione sotto l’egida della regione Siciliana, nelle more della costituzione di un nuovo ente che facesse gli interessi della Sicilia, in materia di riscossione. Ciò al fine di non rinunciare a questa prerogativa in favore dello Stato. L’assemblea, tuttavia, ha bocciato, con votazione segreta, l’emendamento.
Un’azione “irresponsabile”, secondo il deputato del Movimento 5 Stelle all’Ars, Francesco Cappello. “Il Parlamento, -commenta il deputato grillino – da un lato, non ha previsto nessuna misura a salvaguardia del personale, e dall’altro ci ha consegnato direttamente nelle mani dell’ex Equitalia”.
La “norma-compromesso”
Durante una pausa dei lavori parlamentari è stata predisposta la riscrittura della norma sulla liquidazione. La “norma-compromesso”, approvata in serata dall’Assemblea, prevede che la Regione avvii le procedure per la liquidazione di Riscossione Sicilia. Per far ciò ha tempo fino al 31 dicembre del 2018. Entro tale data, infatti, dovrà essere stipulata un’apposita convenzione con il ministero dell’Economia “che assicuri il mantenimento dei livelli occupazionali del personale con contratto a tempo indeterminato in servizio a far data 31 dicembre 2016”.