Il porto di Palermo e il progetto che convoglia le risorse necessarie. Se ne parla in piazzetta Bagnasco, alle 19 di martedì 6 ottobre, con Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale.
La sua maestosità sta già nel nome che porta: Panormos o Panormus ossia tutto porto. Un’importanza, quella del Porto di Palermo, indiscutibile, ma quanto é importante la gestione di un’infrastruttura del genere per una città di mare? In che modo si trasformerà il porto di Palermo, una volta definito il progetto che lo riguarda? A parlarne, illustrando le tappe anche di un percorso di riqualificazione delle aree portuali sarà, alle 19 di martedì 6 ottobre in piazzetta Bagnasco, Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, sollecitato da Donato Didonna, presidente dell’associazione “Piazzetta Bagnasco” che promuove l’evento con Cappadonia Gelati come sponsor. Ingresso, come sempre, libero e gratuito.
Dichiarazione di Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale
«Il porto è una fonte preziosa per la città, di conoscenza e di ispirazione, di analisi e di denuncia. Per rilanciare l’intero sistema portuale stiamo puntando su alcune direttrici: infrastrutture da realizzare e mantenere efficienti, riqualificazione delle aeree portuali per attrarre velocemente più traffico, rinascita dell’economia legata al mare dopo anni di buio, raggiungimento di emissioni zero entro un ventennio. Stiamo costruendo un progetto credibile – e, nonostante l’emergenza sanitaria, siamo già in una fase avanzata – che faccia emergere le potenzialità ancora inespresse e convogli le necessarie risorse, che già sono arrivate come non era mai successo. L’Authority sta dimostrando che, anche in Sicilia, si possono spendere bene i soldi pubblici, si possono recuperare finanziamenti europei con una fondamentale visione complessiva e, soprattutto, gettando il cuore oltre gli ostacoli e lasciando sempre che siano i fatti, e non le parole, a raccontare ogni azione. Quando “navighi” in un settore da molti anni e hai ben operato, la ricetta che porti con te è la credibilità nei confronti dei principali stakeholder e degli armatori con i quali abbiamo ragionato per lo sviluppo del porto di Palermo e dell’intero Sistema portuale Sicilia occidentale».
I lavori
Superata la parentesi Covid, si sta lavorando senza sosta in tutti i cantieri sparsi nei quattro porti (Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle) dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale. A Palermo sono state demolite gru, silos e le strutture degradate e inutili, quasi pronto il terminal aliscafi al Sammuzzo, con grande attenzione al verde. Mentre procedono i lavori di ristrutturazione dell’esistente stazione marittima che si concluderanno entro il prossimo giugno e sono iniziate le operazioni di dragaggio al Crispi 3, è pronto il progetto esecutivo del Molo Trapezoidale che cambierà completamente volto trasformandosi in una marina bay in stile Singapore e, a breve, andranno a gara i lavori; procedono anche le opere del varco Amari dove si stanno demolendo 7 edifici per far cadere la “palizzata” di cemento esistente su via Crispi, un impedimento visivo che isola il mare: un’operazione fondamentale per l’interfaccia città-porto. Il porticciolo di Sant’Erasmo, inaugurato lo scorso anno, è il primo nodo sciolto sul waterfront di Palermo: lì adesso, con i massi recuperati dal “salpamento” (taglio) del molo sud, si sta realizzando una protezione per evitare i danneggiamenti provocati dal mare. Insomma, tutta l’area portuale è in grande fermento e a ogni opera stiamo destinando energie e denaro. Tutte le componenti più dinamiche e vive della nostra comunità devono cogliere la sfida e saperla interpretare per uscire da questa crisi in maniera positiva. Bisogna riuscire a fare di più in minor tempo.
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