Riparte la raccolta rifiuti a Palermo: presto fuori dalla Sicilia

E’ ricominciata da martedì a Palermo la raccolta dei rifiuti che si sono accatastati per strada in questi giorni di sospensione del servizio, ma ci vorrà, come al solito, un po’ di tempo per liberare tutti i quartieri della città dal pregresso.

Già ieri la Rap ha comunicato di aver riattivato anche il servizio di ritiro dei rifiuti ingombranti anche su prenotazione, ma parliamo soltanto della punta dell’iceberg.

Molte zone “sono state più impegnative e il percorso non è stato possibile finirlo per intero, vista la grande quantità di spazzatura rimasta per giorni nei contenitor”, conferma il presidente della società Giuseppe Norata.

Restano i nodi ancora sul tavolo aperto con la Regione, che sta lavorando ad una rapida soluzione dell’emergenza.

«Si è ricominciato a pulire – dice Norata – ma chiaramente c’è un arretrato importante sulle strade, che adesso pesa. Però cercheremo di fare rientrare la raccolta a regime entro qualche giorno».

Al momento la spazzatura raccolta dovrà essere stipata nella discarica di Bellolampo già stracolma. La Rap si sta attrezzando per mandare i rifiuti fuori dalla Sicilia con costi altissimi però.

Sul sito istituzionale dell’azienda è stato pubblicato un avviso esplorativo: documenti, e schede tecniche alla ricerca di chi possa garantire il trasferimento della spazzatura.

Dopo avere individuato le aziende si cercherà la migliore soluzione economica per l’azienda. C’è tempo sino al 21 dicembre per farsi avanti. La gara prevede il trasferimento di 30 mila tonnellate di indifferenziato, 30 mila di sopravaglio, 30 mila di sottovaglio e 10 mila di compost.

Le aziende selezionate si occuperanno di prelevare i rifiuti a Bellolampo, confezionarli e conferirli nei luoghi che saranno indicati. Fra i requisiti richiesti, c’è anche la capacità dunque di garantire le fasi preliminari di pressatura, filmatura e rilegatura degli scarti «per garantire il trasporto in piena sicurezza».

Ancora da definire i costi dell’operazione, ma per un analogo servizio in Campania si è parlato di 250 euro a tonnellata. Solamente per le prime 140 mila tonnellate iniziali parliamo di una spesa di 35 milioni.

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