Rinviata l’Imu di giugno sulla prima casa: le nuove misure del Governo

di Massimiliano Casto

ROMA, 20 Mag – Il Consiglio dei Ministri, presieduto dal neo premier Enrico Letta, ha approvato il decreto sul congelamento della rata Imu di giugno per la prima casa e sul rifinanziamento della cassa integrazione in deroga.

di Massimiliano Casto

ROMA, 20 Mag – Il Consiglio dei Ministri, presieduto dal neo premier Enrico Letta, ha approvato il decreto sul congelamento della rata Imu di giugno per la prima casa e sul rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. Oltre a questi importantissimi provvedimenti, il CdM ha varato il taglio agli stipendi dei ministri-parlamentari ed il rinvio della scadenza dei contratti dei precari della pubblica amministrazione da luglio al 31 dicembre 2013.

Per quanto riguarda l’Imu, come ben noto, non si tratta di una abolizione definitiva ma di una sospensione, in attesa che vengano meglio disciplinate le tasse sul bene più prezioso per gli italiani, cioè la proprietà della prima casa. Inoltre, in considerazione del perdurare della crisi occupazionale e della prioritaria esigenza di assicurare una adeguata tutela del reddito dei lavoratori, per garantire soprattutto la coesione sociale, il governo ha rifinanziato anche il fondo per gli ammortizzatori sociali in deroga. Vediamo più nel dettaglio questi pochi ma importanti provvedimenti.


L’Imu di giugno

La sospensione dell’acconto Imu di giugno per la prima casa è operativa esclusivamente per: le abitazioni principali con le relative pertinenze, per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, per gli alloggi Iacp regolarmente assegnati, per i terreni e i fabbricati rurali. Fuori dalla sospensione, quindi, gli immobili di pregio quali ville, castelli e anche gli immobili signorili. Purtroppo nulla è cambiato per quanto riguarda il pagamento relativo agli immobili materiali e industriali, un problema non da poco per gli imprenditori che stanno già attraversando un periodo di profonda crisi.


Abrogato il doppio stipendio dei politici

Con il decreto legge approvato si è cercato di dare un segnale anche nel complicato sistema della riduzione dei costi della politica. I membri del Parlamento, che assumono le funzioni di Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro o Sottosegretario di Stato, non potranno cumulare lo stipendio derivante dalla carica di Ministro con quella di parlamentare.


Rifinanziamento della Cig

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il finanziamento di un miliardo di euro alla Cassa Integrazione, cifra che va ad aggiungersi ai 990 milioni già stanziati l’anno scorso. Come previsto, saranno attinti dai fondi per la formazione e da quelli per detassare il salario di produttività. A tal proposito, bisogna dire che si tratta di fondi – come ha precisato il premier Letta – che “a legislazione vigente e per la situazione attuale del nostro bilancio quest’anno non si sarebbero potuti utilizzare e vengono usati come copertura temporanea con l’impegno a rimettere queste risorse nel momento in cui faremo l’operazione complessiva”.

 

Proroga dei contratti dei precari della P.A.

Nel decreto è stata inserita anche la proroga dei contratti di lavoro dei precari della pubblica amministrazione fino al 31 dicembre 2013. La scadenza prevista per il 31 luglio 2013, come evidenziato dal Governo, avrebbe rappresentato per moltissimi lavoratori una oggettiva e grave difficoltà.

Speriamo che il provvedimento appena varato serva alla Comunità Europea che il prossimo 29 maggio dovrà valutare se l’Italia è uscita dall’emergenza finanziaria. Il premier Letta è fiducioso in tal senso: il decreto emanato “ci da 100 giorni di tempo per articolare la riforma dell’Imu che è fondamentale perché c’è bisogno di fiducia e di calo della pressione fiscale.
Faremo le riforme con coperture certe e nell’ambito degli impegni di bilancio presi con Bruxelles”. Tocca adesso all’Europa cogliere tutti gli sforzi che l’Italia sta facendo per rimanere virtuosa e, comunque, dobbiamo essere orgogliosi degli impegni di un Paese che ha un pesante debito pubblico e non vuole fare altri debiti per il futuro. Adesso è necessario ed urgente qualche provvedimento in materia di rilancio dell’occupazione.