Se il Governo pensa di poter fermare il nostro ricorso contro i concorsi mettendo sul piatto appena 2 milioni per il rinnovo del contratto dei Regionali, si sbaglia di grosso: i lavoratori non sono in vendita e non accetteremo compromessi al ribasso. Senza le progressioni verticali, andremo avanti per bloccare i concorsi da cui i Regionali sono stati ingiustamente esclusi”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Csa-Cisal, commentando la riunione odierna all’Aran per il rinnovo del contratto dei Regionali.
“L’Aran, anziché presentarci numeri e cifre, ha chiesto ai sindacati di presentare una proposta di contratto – spiegano Badagliacca e Lo Curto – Un banale tentativo di prendere tempo, visto che la situazione è ben nota: dei 56 milioni annunciati, solo 43,9 sono disponibili per il comparto di cui 18 per oneri riflessi, il che porta la cifra reale ad appena 26 milioni.
Somme insufficienti per la riqualificazione e le progressioni di carriera per le quali servirebbero almeno 50 milioni e i 2 annunciati dal Governo per riparare all’eliminazione delle riserve dai bandi di concorso ovviamente non risolvono nulla. Non ci accontenteremo e ribadiamo che siamo pronti ad andare avanti col ricorso contro i concorsi, continuando a raccogliere gratuitamente le adesioni dei lavoratori”.
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