Rimborso Irpef, ma è una truffa: a Monreale arrestato un cinquantenne
Rimborso Irpef, ma è una truffa: a Palermo arrestato un cinquantenne. La polizia ha arrestato G.G. palermitano di anni 50, responsabile dei reati di ricettazione, possesso di documenti falsi, tentata truffa e furto di energia elettrica.
Sabato intorno alle 12 gli agenti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico si sono recati presso l’ufficio postale Rocca-Monreale dove era stata notata la presenza allo sportello di un uomo sospetto, segnalato quale possibile truffatore.
L’uomo sarebbe stato solito presentarsi presso gli uffici postali, dichiarando di volta in volta identità diverse per riscuotere rimborsi fiscali, aprire conto correnti o effettuare negoziazioni di assegni (anche di piccolo importo).
Rimborso Irpef, delega dell’Agenzia delle entrate
In quella circostanza G.G. si era presentato con una delega per riscuotere una somma di denaro per un importo di euro 1.356,00 disposta dall’Agenzia dell’Entrate a favore di una donna.
A tergo del modulo, il truffatore ha esibito una delega accompagnata da una patente della stessa, ma di un colore più chiaro del normale, poi risultata, infatti, inesistente negli archivi della motorizzazione civile, pertanto contraffatta.
Dai successivi accertamenti, gli agenti sono riusciti a risalire all’intestataria del rimborso la quale ha dichiarato di essere effettivamente a conoscenza dell’esistenza di un rimborso Irpef in suo favore, relativo al 2016, che doveva essere erogato tramite gli uffici postali, ma di non aver ancora ricevuto alcun mandato di pagamento, né tanto meno di aver delegato alla riscossione G.G., persona oltretutto a lei assolutamente sconosciuta.
Polizia scopre documento falso scoperto nell’auto
L’uomo non è stato in grado di fornire alcuna spiegazione in merito all’assegno ed ai documenti in suo possesso.
Inoltre, da un controllo effettuato sulla sua autovettura, parcheggiata nelle vicinanze, è stata rinvenuta una patente falsa intestata ad un altro uomo ed un modulo dell’Agenzia delle Entrate per la riscossione di somme per un importo di 1.000 euro.
Da ulteriori controlli presso la sua abitazione è stato riscontrato, altresì, con l’ausilio di verificatori Enel, un allaccio abusivo alla rete elettrica, realizzata attraverso la manomissione del contatore. Alla luce di quanto accertato, G.G. , è stato tratto in arresto. Il provvedimento è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.