Calaiò, Capuano e una buona dose di fortuna sugli assalti dell’Avellino nel secondo tempo: la squadra di Marcolin segna con un rigore dell’attaccante e difende l’1-0 fino in fondo grazie soprattutto ai salvataggi del capitano. Una vittoria raggiunta con il cuore, importante per la classifica, ma con un livello di gioco ancora insufficiente.
Con l’acqua alla gola, però, non si può essere schizzinosi, anche se, prima della trattenua su Calaiò che ha provocato il rigore decisivo, i rosso azzurri avevano mostrato solo una serie di passaggi inconcludenti, sonoramente fischiati dal pubblico.
Ma questo Catania misteriosamente inceppato, che non faceva un gol da più di 300 minuti, ha ancora qualche risorsa per portare a casa una partita complicatissima come quella contro l’Avellino.
Subito il gol, infatti, gli irpini si sono riversati per tutto il secondo tempo nella metà campo catanese e c’è voluta una buona dose di fortuna e la buona vena di Capuano, peraltro subentrato al posto dell’infortunato Sauro, per salvare il risultato.
I tre punti consentono di guardare al futuro con un minimo di ottimismo in più, ma per fare risultato fuori dal Massimino ci vorrà una prestazione ben più incisiva di quella odierna.
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