Rifiuti speciali: 18 denunce a Carini per smaltimento illecito
L’ormai dilagante fenomeno dello smaltimento illecito di rifiuti speciali ha suscitato l’interesse economico d’imprese di fornitura di materiale per l’edilizia che, creando all’interno dei propri depositi veri e propri punti di raccolta rifiuti
L’ormai dilagante fenomeno dello smaltimento illecito di rifiuti speciali ha suscitato l’interesse economico d’imprese di fornitura di materiale per l’edilizia che, creando all’interno dei propri depositi veri e propri punti di raccolta rifiuti, favoriscono ditte di costruzione che operano sul territorio, alle quali viene garantito un notevole abbattimento degli oneri dello smaltimento attraverso la corresponsione di somme irrisorie per il versamento dei rifiuti o, semplicemente, a titolo gratuito, in occasione di forniture di materiale edile. Il sistema, che genera un illecito volume di affari, è reso apparentemente lecito attraverso la collaborazione di ditte autorizzate al trasporto dei rifiuti e aziende autorizzate alla trasformazione del rifiuto.
L’attività investigativa sviluppata dalla Compagnia Carabinieri di Carini ha riguardato la trattazione illecita del rifiuto, partendo dall’origine del materiale sino al suo smaltimento.
La finalità dell’attività investigativa è stata contrastare la condotta illecita di ditte che, offrendo illecitamente un servizio di raccolta e stoccaggio del materiale proveniente da demolizioni, ristrutturazioni o lavori edili in genere e garantendo un abbattimento dei costi di gestione, ingenerano e si garantiscono un volume di introiti illeciti.
Per riuscire a contrastare il fenomeno, i Carabinieri hanno attuato una mirata attività investigativa, con servizi d’intercettazione e di osservazione, che ha permesso di individuare in un’impresa edile di Cinisi una di quelle ditte che fungono da centro di raccolta e stoccaggio del materiale derivante dai diversi lavori edili.
I soggetti che gestiscono l’attività commerciale di materiali per l’edilizia, all’interno del proprio deposito hanno adibito un fossato alla raccolta d’ingenti quantitativi di rifiuti speciali generati nella maggior parte da demolizioni e lavori edili in genere.
I rifiuti venivano sversati presso l’impresa, sita a Cinisi, da autocarri intestati a ditte edili operanti nel circondario, o da mezzi intestati alla stessa ditta che li prelevano da vari cantieri edili del territorio.
I gestori dell’attività commerciale, con la compiacenza di un autotrasportatore e di una ditta autorizzata allo smaltimento di rifiuti speciali, hanno ideato un sistema che se a prima vista può apparire lecito, analizzato per singole fasi (trasporto – deposito presso ditta autorizzata), risulta invece nel complesso illecito.
A conclusione dell’attività investigativa la Procura della Repubblica di Palermo ha condiviso le risultanze investigative dell’Arma di Carini ordinando il sequestro preventivo di 22 autocarri utilizzati per il trasporto illecito del materiale dalle ditte ed il deferimento in stato di libertà per 18 persone responsabili, a vario titolo, di attività non autorizzata di smaltimento illecito di rifiuti speciali, consistente nel trasporto e stoccaggio in discarica abusiva di sfabbricidi e nella circostanza veniva sottoposta a sequestro preventivo anche un’area di circa 100 mq ove era stata realizzata la discarica abusiva. L’ammontare dei vari sequestri si aggira a circa 350.000 mila euro.