Rifiuti, sette proposte della Lega per risolvere il problema a Palermo

Conferenza stampa a Palazzo delle Aquile sull’emergenza rifiuti, organizzata dal gruppo consiliare della Lega e alla quale hanno partecipato i Senatori Candiani, Segretario regionale della Lega, il Senatore Briziarelli, capogruppo Lega in commissione ambiente Senato, On. Figuccia, deputato all’Ars e Commissario Provinciale della Lega di Palermo e il Capogruppo della Lega a Palermo Igor Gelarda.

Pochi giorni fa Salvini aveva ripreso le denunce fatte dal gruppo Lega di Palermo sull’emergenza rifiuti, pubblicando il video di Igor Gelarda. E proprio Gelarda oggi, durante la conferenza stampa, ha enunciato i 7 punti proposti dalla Lega per risolvere il problema rifiuti a Palermo.

Il perché del fallimento della differenziata: Nell’attesa della realizzazione della settima vasca da parte della Regione, che ci permetterebbe di superare l’emergenza per alcuni mesi, bisogna puntare ad incrementare la differenziata, che oggi, con il porta a porta, coinvolge appena 240 mila cittadini, poco più di un terzo dei palermitani-  dichiara Igor Gelarda, capogruppo della Lega a Palermo. E non può essere incrementata perché troppo dispendiosa sia in termini economici, sia come personale per la Rap. I costi sono alti perché rifiuti come ingombranti, carta, vetro e plastica non vengono trattati autonomamente a Bellolampo, ma affidati a ditte esterne, con costi di gestione molto più alti. Anche in termini di personale, questo sistema di porta a porta, sarebbe insostenibile se estesa a tutta la città, perché necessiterebbe di altri 600 dipendenti Rap. Un numero assolutamente impensabile.

Per questo dobbiamo puntare su

1)      Abbattimento Costi e realizzazione impianti: Per abbassare i costi di gestione e migliorare la qualità dei rifiuti bisogna trasformare Bellolampo in vero polo tecnologico autonomo.  A Bellolampo devono essere costruiti impianti per i rifiuti ingombranti e la frazione secca (Carta Vetro e plastica)- mai realizzati dal comune di Palermo- potenziamento dell’attuale TMB e della produzione del Biometano. Questo ci permetterebbe di abbassare fortemente i costi della gestione rifiuti, specialmente della differenziata, e di migliorarne la qualità del trattamento, con una ricaduta immediata sulla città.

2)      Estensione differenziata a tutto il territorio: Una volta abbassati i costi di gestione si deve estendere la differenziata a tutta la città. Una differenziata mista tra stradale, cioè il conferimento nei bidoni per strada, e porta a porta. Ponendosi l’obiettivo di almeno il 70% complessivo

3)      Aumento dei centri comunali di Raccolta, i cosiddetti ccr per il conferimento di ingombranti, che devono diventare almeno 20 in tutta la città, contro i 5 attuali.

4)      Progetto di tariffazione puntuale Una volta potenziata la differenziata ed aumentati i ccr si può immaginare  un  “progetto di tariffazione puntuale” con telematizzazione dei centri comunali di raccolta  e sgravi sulla Tari in base alla quantità di rifiuti che ogni palermitano sarà in grado di portare ai ccr. Si applicherebbero, insomma, degli sconti Tari, in base ai chilogrammi di rifiuti che i cittadini porteranno nei ccr

5)      Potenziamento della Rap E’necessario un potenziamento della Rap tanto di personale, con passaggio da altre società interne del comune ma anche attraverso assunzione di Personale esterno. Necessario anche potenziare il parco macchine,  specialmente per lo spazzamento meccanico

6)      Termovalorizzatore: Sin da subito bisogna lavorare su di un termovalorizzatore, vincendo le resistenze del Governo nazionale, che fino ad oggi si è opposto. Considerato che i tempi complessivi tra autorizzazione, progettazione e realizzazione sono molto lunghi. Ovviamente il termovalorizzatore avrà un senso quando si scenderà sotto il 20% di rifiuti conferiti in discarica, come avviene già ad esempio in Lombardia, Piemonte o a Bolzano. Dove i termovalorizzatori producono energia elettrica per migliaia di persone.

7)      Utilizzare reddito di cittadinanza: Utilizzare i percettori del reddito di Cittadinanza, che a Palermo sono oltre 30 mila, per  1) Potenziare il ritiro ingombranti a domicilio 2) il loro impiego sistematico negli ambiti territoriali per lo spazzamento manuale. Con circa 900 percettori di Rdc, cioè appena il 3% di quelli presenti a Palermo, ci sarebbe la possibilità di coprire per 5 giorni a settimana tutta la città.

Tutte queste cose non sono state mai fatte dall’amministrazione comunale di Palermo e solo durante l’attuale gestione Rap qualche cosa si è cominciata a muovere. Ma ormai non c’è più tempo da perdere e bisogna intervenire immediatamente”, conclude Gelarda.

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