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di redazione
Palermo, 8 ago. – L’ipotesi del disastro ambientale si
e’ aggiunta a quella di incendio doloso nell’inchiesta della
Procura di Palermo per il rogo che dal 29 luglio a ieri ha
bruciato nella discatica di rifiuti di Bellolampo. Il reato e’
stato iscritto, per adesso, a carico di ignoti dal procuratore
aggiunto Ignazio De Francisci e dal sostituto Geri Ferrara. I
magistrati ritengono che oltre all’azione di chi ha appiccato
le fiamme ci siano state una serie di omissioni dolose sia
nella prevenzione che negli interventi successivi al divampare
del fuoco, dato che l’impianto antincendio e’ risultato del
tutto inadeguato a fronteggiare l’emergenza.
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