RIFIUTI: INCENERITORE PALERMO, PROCURA CHIEDE FALLIMENTO SOCIETA’
La Procura di Palermo ha chiesto il fallimento della “Pea” (“Palermo Energia Ambiente Scpa”), la societa’ attualmente in liquidazione, i cui soci principali sono l’Amia (l’azienda, …
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di redazione
Palermo, 20 mar. – La Procura di Palermo ha chiesto il fallimento della “Pea” (“Palermo Energia Ambiente Scpa”), la societa’ attualmente in liquidazione, i cui soci principali sono l’Amia (l’azienda, a totale partecipazione pubblica, per l’igiene ambientale del capoluogo siciliano) ed il Gruppo Falck, costituita nel 2003 per realizzare il termovalorizzatore a Bellolampo. Se l’impianto, per una serie di contenziosi con la Regione, non e’ mai stato realizzato, l’azienda avrebbe pero’ speso circa 44 milioni di euro. Secondo il Pm Gery Ferrara, attraverso una serie di artifici contabili, gli ex amministratori sarebbero riusciti a mascherare le perdite sin dal 2004. “La consulenza contabile – sostiene il pm – ha riscontrato numerose anomalie ed evidenziato la sostanziale inattendibilita’ delle scritture contabili della Pea sin dal 2004 e fino all’ultimo bilancio approvato il 31.12.2009”. Sette degli ex vertici, tra cui il senatore del Pdl Enzo Galioto e Orazio Colimberti, entrambi gia’ alla guida di Amia, sono attualmente indagati per falso in bilancio. La parola passa ora ai giudici fallimentari che, nell’udienza del 29 marzo, dovranno valutare la richiesta della Procura. Non e’ escluso, sul fronte penale, che l’inchiesta possa allargarsi e portare all’iscrizione (anche di altri soggetti) per bancarotta. L’Amia, allo stato in amministrazione straordinaria in seguito ad una richiesta di fallimento da parte della Procura, sarebbe il socio che piu’ avrebbe risentito dei presunti trucchi nei conti: vanta un credito di oltre 10 milioni nei confronti della Pea.