Discarica di Mazzarrà Sant’Andrea a rischio: messa in sicurezza
Il governo Musumeci continua nell’attività di messa in sicurezza e di chiusura definitiva della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, nel Messinese. L’impegno è stato ribadito durante una apposita riunione a Palazzo Orléans, convocata dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a cui hanno preso parte l’assessore al Territorio e all’Ambiente, Toto Cordaro, i direttori generali dei dipartimenti regionali dell’Ambiente Giuseppe Battaglia, dell’Acqua e dei rifiuti Calogero Foti, della Protezione civile Salvo Cocina, il presidente della Commissione tecnica specialistica (Cts) Aurelio Angelini, i rappresentanti di Arpa Sicilia, della Srr Messina provincia col presidente Rosario Sidoti (sindaco di Montagnareale), il sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea Carmelo Pietrafitta, l’ingegnere capo del Genio civile di Messina Nicola Alleruzzo, i rappresentanti della società Asia Ambiente.
«La Regione è impegnata a intervenire in sostituzione della società Tirreno Ambiente, attualmente in liquidazione, del Comune e della Srr – dichiara il presidente Musumeci – a velocizzare il percorso per mettere in sicurezza questo sito e a procedere alla chiusura definitiva della discarica».
Dalla riunione è emerso che per mettere in sicurezza la discarica di contrada Zuppà prioritariamente è necessario riattivare e potenziare l’impianto di trattamento del percolato e procedere alla copertura della vasca, per evitare infiltrazioni di acque meteoriche che comporterebbero instabilità del rifiuto abbancato e maggiore produzione di percolato. Operazione che si è impegnata a portare a termine la società Asia Ambiente, titolare del project financing per realizzare il nuovo impianto di compostaggio, trattamento del biogas e meccanico-biologico, e che è in attesa di valutazione da parte della Cts del dipartimento Ambiente, il cui parere è previsto per il prossimo 22 luglio. Contemporaneamente la Regione sta portando avanti l’iter per la chiusura definitiva della discarica, secondo la normativa vigente, in base al progetto redatto dall’ingegnere Michele Ministeri, attualmente in fase di aggiornamento, per un importo di circa 12 milioni di euro che trovano copertura con risorse destinate ai siti orfani.
«Non abbiamo alcuna difficoltà a sostituirci, ovunque nell’Isola, alle Srr inadempienti – aggiunge Musumeci – ma non tolleriamo speculazioni politiche su un tema che dopo quarant’anni vede la Sicilia finalmente a una svolta, con la scelta dei termoutilizzatori e la crescita della differenziata. Se nel passato ognuno avesse fatto il proprio dovere oggi saremmo fuori dall’emergenza strutturata».