Il presidente dell’associazione Rifiuti Zero, Elio D’Amico, interviene in merito al vasto incendio che ha colpio l’impianto che si occupa della raccolta differenziata dei rifiuti ad Alcamo.
La combustione di materiale plastico contenuto al’interno dell’impianto di stoccaggio, ha fatto si che si sprogioneasse nell’aria una nube tossica, altamente inquinante. Nelle ore successive all’incendio il sindaco di Alcamo, ha chiesto ai suoi concittadini di rimanere chiusi in casa, tenendo chiuse le finestre per il rischio di presenza di diossina nell’aria.
Adesso si attendono i dati dell’Arpa, e si cercherà di fare una stima dei danni ambientali provocati da questo incendio,
Secondo il presidente di Rifiuti Zero Sicilia «l’incendio, all’impianto di stoccaggio di Alcamo, è solo l’ultimo in ordine cronologico e appare come un messaggio diretto e preciso contro lo sviluppo di un sistema di gestione di rifiuti non più incardinato sulla centralità delle discariche. Dopo anni di immobilismo e una mancata programmazione da parte dei vari governi succeduti (Regione, Provincia e Comuni), la Sicilia cambia atteggiamento sulla gestione dei rifiuti, procedendo con tante difficoltà ad una raccolta differenziata più incisiva, tale da portare al 21% la percentuale di raccolta con un incremento superiore al 90%».
«Percentuali ancora basse, – prosegue D’Amico – ma che indirizzano verso un percorso diverso da quello precedente che agevolava il conferimento dei rifiuti in discarica. Nell’Isola, la carenza di impiantistica per il trattamento e la raccolta dei rifiuti in base alla loro tipologia rimane il grosso problema da affrontare. La necessaria realizzazione di nuovi impianti deve essere il nostro futuro obiettivo, ma adesso è fondamentale salvaguardare l’impiantistica esistente per non scoraggiare gli imprenditori che hanno investito nel settore ed i siciliani che credono in un progetto di recupero dei rifiuti e nella loro trasformazione in materia prima seconda».
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