Acireale (Ct), 4 gen. – E’ guerra tra il sindaco Nino Garozzo e la Dusty, responsabile del servizio di igiene ambientale ad Acireale. Con una comunicazione affissa nei giorni scorsi, nella bacheca del cantiere acese, la ditta ha reso noto ai lavoratori che dall’1 gennaio 2013 verrà applicata la recessione anticipata del contratto di lavoro.
I dipendenti Dusty, non intendendo più proseguire nell’appalto alle condizioni attuali poiché un tale provvedimento anticiperebbe il licenziamento. La notizia è stata confermata anche dalle sigle sindacali, Fiadel – Fit Cisl – Usb – Uil – Fp Cgil – Ugl.
«Facciamo altresì presente – scrivono queste ultime – che la Dusty aveva già richiesto la revisione dei prezzi dell’appalto, revisione certificata dallo stessa Aciambiente in data 20/10/2011; per questo motivo si chiede al Comune di Acireale, ad Aciambiente e alla stessa Ditta Dusty, di intraprendere concretamente le iniziative per giungere ad un momento di confronto, ciò a garanzia del livello qualitativo del servizio senza tralasciare la necessità di evitare ulteriori disagi alla Città, ai cittadini e, ovviamente, agli stessi dipendenti”.
Furioso il sindaco Nino Garozzo, non ha gradito l’astensione dal lavoro dei netturbini, inattivi da almeno tre giorni . “Gli operatori ecologici – dice indignato il sindaco – non meritano nè comprensione nè tolleranza, sono degli irresponsabili recidivi che meriterebbero solo di essere licenziati da chi ha il potere di farlo;già nel recente passato, la categoria, si è distinta per scioperi e assemblee sindacali per un giorno di ritardo negli stipendi quando in tutta Italia ci sono intere categorie di lavoratori che non prendono stipendi da 4-5 mesi e vanno regolarmente al lavoro; lo sfregio alla Città – continua Garozzo – frutto di una astensione improvvisa e sorprendente, contraria alle leggi e al buon senso, ci mette in allarme sulle possibili dinamiche decisionali che non appaiono di tipo sindacale. Queste astensioni illegittime sono state più volte denunciate dal Comune e da Aciambiente agli organi competenti”.
Nel frattempo, Aciambiente chiede la disponibilità ad altre ditte nel settore, non escludendo così, la possibiltà di affidare il servizio ad operatori esterni. “Spero che dalle nostre denunce- conclude il primo cittadino- venga fuori finalmente un’inchiesta giudiziaria su questi disordini ambientali, che accerti le responsabilità per i mancati servizi, su assenze per malattia, su effettiva presenza sui luoghi di lavoro e su coloro che hanno interesse a manifestare all’esterno la loro onnipotenza riaffermando la supremazia all’interno del cantiere”.
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