Riduzione in schiavitù: ancora possibile?
Donna ridotta in schiavitù per 22 anni: è quanto successo a Bojano, in provincia di Campobasso. La notizia, di qualche giorno fa, è stata riportata anche dalla testata ANSA.
La fattispecie in questione è prevista anche dal nostro ordinamento giuridico. Difatti, l’articolo 600 c.p. prevede quanto segue: “Chiunque esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà ovvero chiunque riduce o mantiene una persona in uno stato di soggezione continuativa, costringendola a prestazioni lavorative o sessuali ovvero all’accattonaggio o comunque al compimento di attività illecite che ne comportino lo sfruttamento ovvero a sottoporsi al prelievo di organi, è punito con la reclusione da otto a venti anni. La riduzione o il mantenimento nello stato di soggezione ha luogo quando la condotta è attuata mediante violenza, minaccia, inganno, abuso di autorità o approfittamento di una situazione di vulnerabilità, di inferiorità fisica o psichica o di una situazione di necessità, o mediante la promessa o la dazione di somme di denaro o di altri vantaggi a chi ha autorità sulla persona”.