Rider fa causa a Glovo a Palermo e vince: “Assunzione e risarcimento”

Il protagonista di questa vicenda è un uomo di 49 anni, palermitano, rider per necessità che si è visto escludere dall’app che gli permetteva di ricevere gli ordini per le consegne a domicilio: un “disguido” che lo aveva lasciato senza lavoro.

Si perchè l’azienda parla proprio “di un disguido” ma lui si era rivolto al giudice, e la Glovo, si sarebbe rifiutata di chiudere con una transazione a 12.000 euro: ora lo ha dovuto assumere a tempo indeterminato.

La sentenza arriva dal Tribunale di Palermo, la prima che obbliga alla trasformazione a tempo pieno e indeterminato di un rider.

Il giudice ha disposto il reintegro del rider nel posto di lavoro con un contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato, con uno stipendio orario, quindi non più a cottimo, e con inquadramento di sesto livello, applicando il contratto collettivo del Terziario, distribuzione e servizi.

Non solo, il giudice ha anche disposto un risarcimento del danno dal giorno della disconnessione al giorno della effettiva reintegra e la differenza retri- butiva tra quanto guadagnato dal rider con il contratto autonomo e quanto gli sarebbe spettato con un contratto di lavoro subordinato.

Per la Cgil si tratta di una “sentenza storica per questi lavoratori che, in questa fase di epidemia, stanno te- nendo in piedi un pezzo importante del nostro tessuto produttivo”.

“Prendiamo atto della sentenza e restiamo in attesa di conoscere le motivazioni in ordine alle quali ci riserviamo ogni valutazione”. Lo scrive in una nota la multinazionale spagnola Glovo.

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