Ricoverato d’urgenza, aveva una forchetta nel pene
Arrivato al pronto soccorso ha detto “ho una forchetta nel pene aiutatemi”
Non oso immaginare la faccia del medico di guardia di Sidney che s’è visto arrivare un signore sulla settantina, immaginate il nonno di qualcuno, che se l’è sentito dire. A quanto pare era già da 12 ore che si trovava in queste condizioni, ma per l’imbarazzo e per i tentativi falliti di estrazione, si è recato sanguinante all’ospedale.
Una forchetta di dieci centimetri, di metallo, inserita nell’uretra “per aumentare il piacere sessuale” estratta col forcipe e un lubrificante, in anestesia totale.
Io che ero rimasta al dito nell’occhio, alla cozza nell’esofago, alla spina del dito, tuttalpiù all’incubo tampax, questa notizia mi ha aperto un mondo di interrogativi.
Innanzi tutto, perché una forchetta? E soprattutto da che lato l’avrà inserita? Se fosse morto per l’infezione, che cosa avrebbero scritto sulla lapide: è stato un incidente del c. se ne è andato per una posata?
E poi, come si dirà ai parenti? La mamma come spiegherà al nipotino che il nonno è all’ospedale?
“Jack, il nonno è ricoverato, ha avuto un incidente…per sbaglio è finito su una forchetta…”
Un po’ come quando sullo Cioè- giornale per teenager- si leggeva la letterina al ginecologo: ” Caro dottore, ieri mi sono asciugata con la tovaglietta del bidèt del mio amico e ora sono incinta, come lo dico alla mamma?”
Gli urologi non sono molto stupiti dell’accaduto, se pur non frequenti, sono casi abbastanza conosciuti in letteratura medica. In Australia ne è nato un caso scientifico e di avanguardia operatoria, considerata la riuscita dell’intervento improvvisato.
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, io però nel dubbio, fossi in voi, amiche donne, toglierei dal servizio di posate l’accessorio per il barbecue…
fonte:ansa.it