Ricordo di Mauro Rostagno: giornalista ucciso dalla mafia 30 anni fa
Ricordo di Mauro Rostagno. Chi è stato Mauro Rostagno lo sanno in pochi, o almeno in troppo pochi, e invece tutti i siciliani dovrebbero conoscere la sua storia, perché come molti altri è morto perché faceva bene il proprio lavoro: il giornalista.
Oggi, a tren’anni dalla sua morte per mano della mafia, si è voluto ricordare la sua figura e il suo impegno, su iniziativa dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dell’Unione nazionale cronisti della Federazione nazionale, con uno spettacolo teatrale ed un convegno al teatro Biondo di Palermo, che ha coinvolto anche diverse scuole.
“Mauro Rostagno era un giornalista ‘rompiscatole’ che faceva bene il proprio lavoro, oltre a essere animato anche da tanta passione civile. Nella sua attività è stato un esempio di rigore, coraggio e denuncia, grazie ai quali si è squarciato il velo sulla ragnatela di interessi di Cosa nostra nel Trapanese” così nel ricordo del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Ricordo di Mauro Rostagno rivolto ai giovani affinché conoscano la sua figura di giornalista rivoluzionario e coraggioso
Il convegno dal titolo “Mauro Rostagno 30 anni dopo. Un uomo, una storia, un giornalista rivoluzionario ucciso sulle strade della legalità” ha visto tra gli altri la partecipazione del presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti Giulio Francese e del giornalista Salvo Palazzolo. “Trent’anni dopo la sua morte, aspettando piena verità e giustizia – ha detto Francese – ricordiamo il giornalista rivoluzionario che è stato con il suo coraggio e la sua passione. Una figura che vogliamo fare conoscere ai giovani, la ragione per cui abbiamo coinvolto le scuole”.
Presenti anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava.
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha voluto ricordare in una nota invita per l’occasione: “Mauro Rostagno è stato barbaramente ucciso dalla mafia trent’anni or sono, mentre tornava nella sede della comunità terapeutica che aveva contribuito a fondare a Lenzi, nella provincia di Trapani.
“Rostagno, in quella stagione, svolgeva con riconosciute qualità anche il lavoro di giornalista, suscitando apprezzamento e attenzione nei lettori. Il suo impegno giornalistico non fu estraneo all’origine della spietata reazione mafiosa, e oggi resta a noi come testimonianza e come esempio” conclude Mattarella.
Un documentario che racconta la storia del recupero dell’archivio del giornalista
E’ stato proiettato ieri sera martedì 25 settembre presso il Teatro Garibaldi di Palermo “La rivoluzione in onda”, documentario di Alberto Castiglione che racconta la storia del recupero dell’archivio del giornalista e attivista.
Mauro Rostagno lavorava ad Rtc, piccola emittente trapanese che mandò in onda le sue inchieste sugli intrecci tra mafia, politica e colletti bianchi nella Trapani degli anni Ottanta.
Le videocassette dei servizi giornalistici, in parte ormai quasi inutilizzabili, e il lavoro di recupero della documentazione, sono stati fondamentali per la riapertura del processo, che portò alla condanna del mandante dell’omicidio del giornalista. “La rivoluzione in onda” di Alberto Castiglione incrocia, dunque, la scoperta dell’archivio perduto, la vicenda giudiziaria e quella biografica.