Palermo

#RicercatoriDeterminati, i precari dell’UniPa convocano assemblea

Giovedì 6 aprile, alle ore 15.00, presso Aula Capitò della Scuola Politecnica (ed.7) del campus universitario di Viale delle Scienze si terrà l’assemblea di Ateneo dei precari della ricerca, assegnisti, borsisti e dottorandi, convocata dall’ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani) e da ADI Palermo, in collaborazione con FLC-CGIL Federazione Lavoratori della Conoscenza e il Coordinamento Ricercatori Non Strutturati Universitari Palermo.

L’assemblea discuterà ed elaborerà proposte sui temi del reclutamento universitario, della lotta alla precarietà nel mondo della ricerca, della riforma del pre-ruolo, dei diritti dei dottorandi e della valorizzazione del dottorato di ricerca dentro e fuori l’università.

L’assemblea dei precari dell’Università di Palermo costituirà la prima tappa di “#ricercatorideterminati”: un percorso promosso da ADI e aperto a tutte i precari della ricerca, per la costruzione di una proposta complessiva di riforma del sistema di reclutamento e per un piano di assunzioni pluriennale: due priorità per permettere al sistema universitario italiano di sopravvivere e ridare una prospettiva a migliaia di precari della ricerca.

A sei anni dalla legge 240/2010, una simile riforma strutturale è urgente e non più rinviabile. Dal 2008 ad oggi il personale docente strutturato si è contratto di più di 10.000 unità. Il reclutamento è stato di fatto bloccato tra il 2009 e il 2011, con il 20% del turnover, per poi fermarsi al 50% a partire dal 2012. La figura del Ricercatore a tempo indeterminato, che nel 2010 contava oltre 25.000 unità, è stata abolita e sostituita con due figure di ricercatori a tempo determinato (RTD), dette di tipo a (RTDa) e di tipo b RTDb). Gli RTDa, senza alcuna garanzia di stabilizzazione, contano ad oggi 3.000 unità, mentre gli RTDb,in tenure track, erano appena 700 fino al 2015, e sono saliti a 1.800 solo con il piano straordinario del DM 78/2016.

A fronte di un numero di RTD così basso, si è assistito dal 2010 a un boom senza precedenti dei contratti di assegno di ricerca, con un picco di più di 16.000 posizioni nel 2013. L’assegno di ricerca si è rivelato essere la chiave di volta dello sfruttamento del lavoro precario nell’Università: gli atenei non hanno esitato ad abusarne, evitando di bandire posti da RTD, più costosi e maggiormente tutelati dal punto di vista contrattuale.

Oggi il pre-ruolo è una via crucis fatta di rinnovi di anno in anno di contratti precari, senza certezze, per una durata totale di 12 anni fra assegni, RTDa e RTDb, in cui – bene che vada – un “giovane” ricercatore può ambire a diventare associato sui 38 o 40 anni. In realtà, come abbiamo mostrato nelle stime elaborate nella nostra VI Indagine Nazionale sul post-doc, con gli attuali livelli di reclutamento e tassi di abilitazione dell’ASN, solo il 6,5% degli attuali assegnisti potrà ambire a una posizione strutturata, mentre più del 93% sarà espulso dal sistema universitario, il 27% dei quali al termine di un contratto da RTDa.

Per questo come dottorandi, assegnisti e precari della ricerca vogliamo riprendere parola sul nostro futuro e sul futuro dell’università che facciamo vivere con il nostro lavoro. Ci faremo promotori dal basso di una riforma complessiva che serva a ridare dignità al nostro lavoro, a consegnarci delle prospettive per il futuro e a rimettere al centro l’università pubblica come incubatore di sviluppo, innovazione, cultura e democrazia.

Nell’assemblea si discuterà inoltre di valorizzazione del titolo del Dottorato di ricerca nell’insegnamento nella scuola; estensione indennità di disoccupazione (DIS-COLL) a Dottorandi e Assegnisti di ricerca e di abolizione delle tasse universitarie per i Dottorandi.
Coordina l’assemblea Carmelo Galati Tardanico, di ADI Palermo.

Interventi programmati sulle questioni all’ordine del giorno di:
Giuseppe Montalbano, Segretario nazionale dell’ADI;
Annalisa Contato, ADI Palermo e componente del Senato Accademico di UniPA in rappresentanza dei Dottorandi e degli Assegnisti di ricerca.
Chiara Cappadonia, FLC-CGIL e Coordinamento Ricercatori Non Strutturati Palermo;

Redazione

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