Ricerca: le nanotecnologie sviluppate dal Cnr arrivano in Russia
MOSCA – Sono i risultati nel campo delle nanotecnologie per la chimica verde conseguiti dal Cnr in Sicilia il tema della lezione che Mario Pagliaro tiene oggi a Mosca all’istituto ‘Zelinsky’ su invito dell’Accademia delle Scienze della Russia.
Fondata dallo Zar Pietro il Grande, l’Accademia è la più antica e prestigiosa istituzione scientifica di un paese storicamente all’avanguardia della ricerca scientifica. Gli accademici di Russia conducono ricerche fondamentali ed applicate in tutti i campi delle scienze, inclusa la chimica, in cui gli scienziati russi primeggiano a livello internazionale.
L’interesse della Russia per i risultati del Cnr
“L’interesse dei colleghi russi per i risultati conseguiti dal Cnr – dice Pagliaro – nasce anche dal rilievo applicativo delle ricerche condotte in Sicilia dai numerosi giovani nei nostri laboratori: ed è con loro che condividiamo questo riconoscimento”.
Le novità
Usando i materiali sviluppati dal Gruppo del chimico del Cnr in collaborazione con ricercatori israeliani, canadesi e portoghesi, è divenuto possibile condurre in modo più efficiente molti dei principali processi di sintesi impiegati dall’industria della chimica fine e farmaceutica, eliminando la formazione di sottoprodotti e riducendo drasticamente l’uso dei solventi.
“I nanomateriali catalitici sviluppati applicando l’approccio chimico alle nanotecnologie” aggiunge Pagliaro “sono fra i casi di maggior successo in 3 decenni di ricerche nel campo del nanotech”.
Concludendo, Pagliaro ha ricordato il prolungato soggiorno a Palermo della Zarina russa Alessandra Fedorovna, moglie dello Zar Nicola I, ed ha commentato il rapporto di amicizia fra il grande chimico siciliano Stanislao Cannizzaro e quello russo Dimitry Mendeleev, padre della Tavola periodica, che definì Cannizzaro il suo “vero prodecessore”.