Ricciardi “Logorante fare tamponi continui, aumenteranno i vaccini”
MILANO (ITALPRESS) – L’applicazione del green pass spingerà chi ancora esita a vaccinarsi. Ne è convinto Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, ordinario di Igiene e Medicina preventiva alla Cattolica ed ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, che al “Corriere della Sera” dice: “È quel che mi aspetto. Magari non ci sarà un nuovo boom di prime dosi, ma una crescita lenta e continua. Le persone si renderanno conto che sottoporsi continuamente ai tamponi è logorante, anche fisicamente. Lo hanno constatato quest’estate gli stessi calciatori degli europei. Se si vuole lavorare, viaggiare, andare al teatro o al cinema la soluzione migliore è vaccinarsi. È una delle somministrazioni più sicure della storia della medicina e i fatti lo dimostrano. Chiunque non sia contrario per motivi ideologici finirà per capire”. Ricciardi è convinto anche che “Ci siano dei margini di crescita che vedremo gradualmente realizzarsi nelle prossime settimane” per quanto riguarda l’aumento dei vaccinati almeno con la prima dose.
“Pian piano tante persone capiranno che questa è una pandemia destinata a durare ancora mesi a livello internazionale, se non anni. Si capirà che non è questo il momento di concedersi un calo di attenzione e che non si può resistere semplicemente facendosi un tampone ogni due giorni”. Il consigliere del ministro Speranza crede che la fine della pandemia sia ancora lontana. “Le esperienze del passato ci dicono che le pandemie sono fenomeni lunghi e proporzionali alla volontà di lottare per contrastarli. Se una parte della popolazione non consente di ridurre il virus ai minimi termini, questo rischia di rivelarsi un percorso ancora lungo”. Dunque l’obbligo di green pass potrebbe essere esteso al 2022. “Lo deciderà il governo. Come medico posso dire che il contrasto alla pandemia richiede una grande persistenza delle strategie che si sono dimostrate efficaci. Non è il momento di abbassare la guardia o di parlare di situazione post-pandemica: non ci siamo ancora”.