Riapre lo Stand Florio a Palermo con una personale di Giacomo Failla
Te le immagini le nobili signore, passeggiare guardando il mare, mentre i mariti si dilettavano nel tiro al piccione. Era il periodo in cui ogni sberleffo moresco attirava gli sguardi e sul litorale a sud della Palermo Felicissima nasceva questo padiglione elegante e leggero che faceva all’amore con le nuvole.Dopo tanti anni di abbandono, lo Stand Florio è rinato e si prepara ad una nuova stagione.
Aprirà infatti sabato 12 giugno alle 19 con la prima di tantissime serate che si srotoleranno lungo tutta l’estate: uno spazio polivalente ma elegante, che non lascia nulla al caso. Con una risto-lounge dove si potrà cenare provando i piatti mediterranei del nuovo chef, Ciro Pepe e della sua brigata giovane e combattiva. Ma Stand Florio sarà anche un palcoscenico importante, un luogo sicuro dove si alterneranno proiezioni, performance, incontri, presentazioni di libri e buona musica, in collaborazione con i teatri e le orchestre della città.
Stand Florio infine, conferma la sua vocazione per l’arte: e si trasforma in un vero Contemporary Hub, con un ricco calendario di mostre. La prima sarà la personale di Giacomo Failla, “BioDissolvenze” (visitabile dal 12 giugno al 20 luglio), rappresentazione di elementi rarefatti e di nuove atmosfere oniriche che segue la linea già avviata dall’artista catanese; a cura di Giacomo Fanale e in collaborazione con la Settimana delle Culture. Una ricerca di sintesi nuova, vigorosa ed efficace che rafforza il suo concepire l’arte come rappresentazione di quella bellezza concettuale che è data dalla conoscenza e dalla consapevolezza del proprio mondo e del proprio modo di concepire le cose, le sensazioni, le passioni. Failla avvia un dialogo nuovo con la vita e la natura, si immerge in una ricerca delicata e leggera che presta il fianco a forme volutamente semplici, e schiacciando l’occhio al design. Dopo la personale “Hologram” che nel 2014 a Palazzo Ziino è stata un vero e proprio spartiacque tra un prima e un dopo: la sensibilità dell’artista è diventata ancora più netta, precisa, rifugge improvvise didascalie, pretende consapevolezza e abbandono, e supera la passionalità dei primi tempi.
Come già avvenuto lo scorso anno, Stand Florio garantisce le misure di distanziamento sociale previste dai decreti nazionali e regionali. Tutte le disposizioni in maniera di sicurezza sono state applicate e verranno mantenute.
BIO-DISSOLVENZE | Dissolvenze naturalistiche nella pittura di Giacomo Failla
Una rappresentazione di elementi rarefatti e di nuove atmosfere oniriche nella produzione pittorica proposta in quest’ultima mostra “bio-dissolvenze” da Giacomo Failla, artista eclettico che ancora una volta non smette di stupire. Una ricerca di sintesi nuova, vigorosa ed efficace che rafforza il suo concepire l’arte come rappresentazione di quella bellezza concettuale che è data dalla conoscenza e dalla consapevolezza del proprio mondo e del proprio modo di concepire le cose, le sensazioni, le passioni.
Dal testo introduttivo di Giacomo Fanale. “Un interesse verso il proprio ambiente intimo che lo porta ad assorbire la misura del tempo, dello spazio e ora anche dell’habitat come dell’ambiente che lo circonda. Una pittura più riflessiva perché indaga ambiti nuovi e più sensibili al concetto comune di vita e di natura. Tutto ciò rapportato al proprio essere ed esistere in un intima relazione con se stesso percepita in ragione del mondo circostante in una concezione nuova rispetto a precedenti tendenze più intimistiche e passionali, che hanno rappresentato precedenti tratteggi della sua pittura. Dopo la straordinaria metamorfosi avvenuta nel suo rappresentarsi con la mostra Hologram del 2014, un vero e proprio spartiacque tra un prima e un dopo, la pittura di Giacomo Failla si è fatta più consapevole e contemplativa rispetto alla passionalità espressa precedentemente in cui a prevalere era più l’impulso passionale rispetto alla meditazione e alla complementaria costruzione pittorica”.