Riapre il complesso del Duomo di Monreale. Il sogno grandioso di re Guglielmo il Buono: un complesso monumentale autonomo, enorme e variegato. E così restò fino al 1866, anno della soppressione degli Ordini religiosi, quando passò allo Stato che in seguito lo affidò, dividendolo, alla Regione e al Comune. Ma il complesso abbaziale è un unicum, e non soltanto perché è straordinario: è un tutto omogeneo, formato dalla chiesa e dal chiostro, dal refettorio e da uno scriptorium.
La visita è un vero e proprio viaggio, un’immersione nella Sicilia arabo-normanna, partendo dal Duomo (con il commovente Cristo Pantocratore), e passando dall’elegante Cappella Roano, dal chiostro, il giro completo delle terrazze (da dove lo sguardo abbraccia l’intera vallata), il Museo Diocesano. Sarà possibile ritornare al Duomo di Monreale e ri-scoprire l’intero complesso da domani (25 giugno), in piena sicurezza. Per questo primo periodo riapre quattro giorni a settimana: giovedì e venerdì dalle 9 alle 13; sabato anche dalle 14,30 alle 17,30, domenica solo pomeriggio dalle 14,30 alle 17. Il Chiostro è aperto anche la mattina dalle 9 alle 13,30.
E’ stato studiato un percorso di visita ben definito, che evita ogni assembramento e differenzia l’entrata e l’uscita dal complesso: si entra dal Portico laterale settentrionale e si esce dalla porta delle Tombe Reali. Previsti ingressi contingentati, non potranno essere presenti nel complesso più di 120 persone per volta. All’ingresso, igienizzazione delle mani per i visitatori che dovranno indossare la mascherina per l’intera visita. CoopCulture ha messo a punto un sistema di prenotazione a slot suddividendo i posti disponibili per fasce orarie. E’ vivamente consigliata la prenotazione: sarà possibile acquistare il biglietto, garantendo così la certezza della visita, attraverso il LINK – tramite call center oppure direttamente alle biglietterie del chiostro o del Duomo.
Info: 091 7489995 | www.coopculture.it
Il biglietto sarà open, ovvero sarà sempre valido per un ingresso, ma non avrà scadenza e si potrà decidere l’orario della visita in base alla disponibilità degli slot. Riaperto anche l’elegante bookshop con una vasta scelta di volumi d’arte e una linea di artigianato locale pensata proprio per Monreale; disponibile la guida, edita da Skira; disponibile una app di ultimissima generazione per poter visitare il complesso in piena autonomia.
Biglietto integrato del complesso monumentale di Monreale (Chiostro dei Benedettini, Duomo, Cappella Roano, terrazze e sale, Museo Diocesano): € 12/ridotto € 9.
Solo per gruppi (10 pax): DUOMO + CHIOSTRO: € 10/ridotto € 7.
Solo domenica pomeriggio: Duomo + Terrazze + sale + Cappella Roano
€ 6,00 / gratis > 10
L’intento dichiarato del re normanno era quello di divenire il punto di riferimento del mondo ecclesiastico sul territorio; anche per questo motivo, concesse il monastero ai Benedettini giunti da Cava dei Tirreni. Sede arcivescovile sin dalla sua fondazione, architettonicamente il Duomo venne completato con l’edificazione dello straordinario chiostro, elegante esempio di architettura monastica, vero hortus conclusus in cui è facile immaginare i monaci camminare, leggere e pregare.
Il percorso di visita guiderà gli spettatori nell’esplorazione del Duomo, leggerà il Vecchio e il Nuovo Testamento sui mosaici, ammirerà il Cristo Pantocratore e passerà quindi alla cappella del Crocifisso – meglio nota come Cappella Roano, dal nome del suo fondatore – che accoglie il Tesoro del Duomo; proseguendo poi, si visiterà il Museo Diocesano, e l’aula capitolare di San Placido che ospitava l’assemblea dei monaci, le nuove sale espositive nella Torre, per concludere la passeggiata lungo il giardino, il Paradisus, l’ hortus conclusus della tradizione monastica. Da non perdere l’esperienza condivisa delle terrazze del Duomo da cui si gode una straordinaria vista sulla città.
Info e prenotazioni: 091 7489995 | www.coopculture.it
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Ufficio stampa Sicilia ATI CoopCulture. Mo.Mo. Skira
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Il Duomo di Monreale, sede arcivescovile già a dai primi anni della sua costruzione, è uno dei massimi esempi architettonici della preziosa testimonianza socio-economico-culturale della dinastia normanna in Sicilia. Eretto nel XII secolo – relativamente brevi furono i lavori, dal 1174 e il 1189 -, per volere di Guglielmo II D’Altavilla detto il Buono, è il segno tangibile della dichiarata concorrenza con la Cattedrale di Palermo, negli stessi anni voluta da Walter of the Mill, arcivescovo del capoluogo.
Il duomo di Monreale racconta meglio di un libro l’equilibrio perfetto tra i due poli di potere: all’edificio, consacrato nel 1185, si aggiungeranno presto un’abbazia benedettina e il Palazzo Reale (trasformato alla fine del ‘500 nel Seminario Arcivescovile), e a cui si annette un chiostro. E’ una sorpresa: tra i più grandi mai edificati e conosciuti nel panorama europeo, fu costruito nel solco della tradizione consolidata dell’architettura claustrale, limitrofo al monastero benedettino. Per completare la grandiosa fabbrica, vennero coinvolte le migliori maestranze, in parte (forse) veneziane, in parte arabe, bizantine e locali. Nacque così un capolavoro di originale sintesi stilistica e artistica: se normanna è la pianta basilicale e quindi la struttura del Duomo, è la parte posteriore a denunciare il gusto islamico, che si ritrova nelle tre imponenti absidi con decorazione archiacuta. Il bellissimo portale bronzeo della facciata, si deve a Bonanno Pisano, e fu realizzato nel 1186, successivo al portale bronzeo fuso nel 1179 da Barisano da Trani.
Sicuramente è l’interno, a croce latina e diviso in tre navate, a contraddistinguere l’identità del Duomo, che custodisce un tesoro musivo di straordinaria importanza storica: esteso su 6340 mq circa di superficie, l’opera fu realizzata direttamente in situ tra il XII ed il XIII sec. da gruppi di mosaicisti di “officine” diverse che, seguendo però un progetto creativo unitario, erano legate da una stessa tradizione stilistica e tecnica. Il tesoro musivo narra il programma divino di salvezza universale, tra Vecchio e Nuovo Testamento.
Nell’abside maggiore, la figura del Cristo Pantocratore, vestito in rosso e oro, con un mantello azzurro sulle spalle, di iconografia tipicamente orientale. Nella chiesa sono conservate le tombe di Guglielmo I (detto “il Malo), in porfido massiccio del XII sec., e dello stesso fondatore, Guglielmo II. La Cappella del Crocifisso, voluta dall’arcivescovo Giovanni Roano e progettata nel 1686, è invece caratterizzata da un sapiente disegno a marmi mischi, di evidente segno barocco. Sul fianco settentrionale del Duomo, si colloca invece il chiostro a forma quadrata, eretto tra il 1175 e il 1182 per volere di Guglielmo II; abbraccia un giardino, un Paradisus, l’ hortus conclusus della tradizione monastica.
Circondato da una serie di 26 arcate ogivali a doppia ghiera, caratterizzate da tarsie geometriche bicrome di pietra calcarea e lavica, e sostenute da 228 colonnine gemmate, tutte diverse tra loro, il chiostro mostra una meravigliosa decorazione scultorea dei capitelli: maestranze lombarde e provenzali hanno dato vita a un programma figurativo di grande originalità e varietà stilistica. Il complesso è poi completato dal Museo Diocesano, inaugurato nell’aprile del 2011, nella sede del Palazzo Arcivescovile. Diretto da Maria Concetta di Natale, e allestito secondo un rigore scientifico di importante tessitura museale, ospita argenti, pitture, maioliche, sculture, paramenti e molte altre suppellettili liturgiche, che seguono una cronologia relativa alla committenza vescovile dell’Arcidiocesi.
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