All’indomani dell’annuncio della manifestazione regionale promossa dalla “Rete No Muos”, contro l’installazione delle antenne militari americane a Niscemi, sul web sono apparse alcune polemiche pretestuose contro l’iniziativa che impongono un chiarimento. La “Rete No Muos” è una sigla nata dall’iniziativa di alcuni attivisti siciliani No Muos che in questi mesi hanno partecipato alle varie iniziative di protesta a Niscemi e nelle altre città siciliane. Si è ritenuto necessario costituire questo coordinamento per rendere la battaglia contro il Muos realmente di popolo e libera da qualsiasi strumentalizzazione ideologica e partitica messa in atto, purtroppo, da alcuni elementi dei “Comitati No Muos” che si arrogano il diritto di monopolizzare questa battaglia. Strumentalizzazione che ha provocato l’allontanamento di molti cittadini siciliani dall’impegno attivo. Il palese fallimento del corteo nazionale del 28 settembre a Palermo è stato l’effetto di questo assurdo atteggiamento.
“La caccia alle streghe – afferma Stefano di Domenico – che si è scatenata in queste ore è qualcosa di vergognoso e la dice lunga sul concetto di libertà di certi soggetti sedicenti attivisti No Muos. Il mio profilo Facebook è stato pubblicamente messo alla gogna nei vari gruppi gestiti dai soliti noti, che evidentemente ritengono di avere l’esclusiva della lotta contro il Muos. Sono un uomo di destra, non lo nascondo ed anzi ne vado fiero, ma da uomo libero e lontano da qualsiasi partito politico, ho partecipato, insieme a tanti altri cittadini, alle manifestazioni di Niscemi ed ho registrato il clima di violenza, prepotenza e prevaricazione che i centri sociali ha imposto ai cortei, oltre alla palese strumentalizzazione di alcuni partiti”.
“E’ per questo che abbiamo pensato di creare una piattaforma diversa – conclude Di Domenico – aperta a tutti senza distinzioni di sorta, affinché la battaglia contro il mostro americano diventi una lotta di popolo e non il corteo dei soliti disadattati con la bandiera rossa. Quindi rinnoviamo l’invito a tutti gli uomini e le donne libere, a mettere di lato per un giorno le proprie bandiere politiche e partecipare alla manifestazione del 30 Novembre a Palermo”.
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