Passa in consiglio comunale il Regolamenti beni comuni. Dopo un’attesa lunga oltre 5 anni d’ora in avanti i cittadini, in forma singola o associata, potranno stilare un patto di collaborazione con il Comune per prendersi cura di spazi pubblici, promuovendo anche attività culturali e di animazione.
“Esprimo apprezzamento per l’approvazione in Consiglio comunale del Regolamento sui beni comuni. – ha dichiarato il Sindaco Lagalla – Si tratta di uno strumento di democrazia partecipata atteso da anni e con il quale l’amministrazione intende coinvolgere i cittadini nella cura dei beni della nostra città. Il mio ringraziamento a tutte le forze politiche presenti in aula che hanno collaborato con grande senso di responsabilità al raggiungimento di questo traguardo importante per la nostra comunità”.
“Tengo a sottolineare che ho voluto fortemente che la scuola e le nuove generazioni venissero inserite al centro dell’idea di progetto creando percorsi totali di coinvolgimento e stimolando con tangibili gesti premianti le iniziative delle strutture scolastiche di ogni ordine e grado. Ho voluto che il regolamento prevedesse una stretta simbiosi con le organizzazioni scolastiche prevedendo il riconoscimento dell’impegno del mondo studentesco con l’assegnazione di crediti formativi. Da oggi si comincia a lavorare con la città per fondere le sinergie della politica con quelle della città che produce ed ancora con quelle della collettività che studia, matura e lavora per il loro ed il nostro futuro. Sempre al lavoro per il bene e la crescita della Città”. Lo dichiara la consigliera comunale Tiziana D’Alessandro.
“Con il voto di oggi, il Consiglio comunale si è adeguato a quanto in città avviene già da tempo: aiuta i cittadini ad attivare pratiche di collaborazione e amministrazione condivisa fra istituzioni e cittadinanza per prendersi cura dei nostri beni comuni, dei nostri spazi, della nostra comunità”. Dichiarano i consiglieri del gruppo “Progetto Palermo”, Massimo Giaconia, Mariangela Di Gangi e Alberto Mangano.
Palermo è ricca di esperienze di cura del territorio che partono dal basso, e che potranno adesso avere nel Comune non un ente cui chiedere attenzione, ma che sia finalmente responsabile dei processi con un supporto concreto.
Il regolamento approvato oggi ha una lunga storia, iniziata con la proposta della precedente amministrazione, frutto di un protocollo di intesa con le Associazioni Labus.
Finalmente anche Palermo si dota di uno strumento che in altre città esiste da tempo e che dà attuazione al principio costituzionale della sussidiarietà, aprendo a forme di collaborazione innovative tra cittadini e amministrazione per la condivisione di cura, gestione, valorizzazione e, quindi, anche la fruizione dei beni comuni urbani.
Con l’introduzione di strumenti giuridici nuovi come i “patti di collaborazione” che innovano il diritto amministrativo con forme semplificate e leggere, adesso sarà possibile regolare le forme di gestione condivisa tra Comune e cittadini.
Anche questa volta il gruppo “Progetto Palermo” ha fornito un importante apporto, sollecitando la trattazione della proposta di deliberazione in sede di conferenza dei capigruppo e partecipando attivamente e fattivamente al gruppo di lavoro che aveva lo scopo di migliorare l’articolato attraverso emendamenti e proposte di modifiche, partendo da idee e suggerimenti arrivati in questi mesi da associazioni e singoli cittadini”.
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