La commissione Bilancio al momento ha bloccato il piano. Ma il governo lo ripresenterà in commissione Sanità, dove sarà ridiscusso il disegno di legge che trasforma il sistema di esenzione dal ticket per la specialistica e la farmaceutica in Sicilia. Il testo messo a punto dall’Assessore Regionale alla Sanità Massimo Russo prevede di adeguare il sistema di calcolo ai fini dell’esenzione a quello in vigore a livello nazionale. In Sicilia oggi si applica il modello Isee: una fotografia della situazione patrimoniale familiare che prende in considerazione, oltre allo stipendio, eventuali proprietà o spese per affitto, il numero dei familiari e i beni posseduti. Il nuovo sistema punterà invece sulla dichiarazione dei redditi (sfruttando Cud, 730 o 740). In base al ddl Russo potranno essere esentati soltanto “cittadini di età inferiore a 6 anni e superiore a 65 anni appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo non superiore a 36.151 euro”. Saranno esentati inoltre portatori di patologie e malattie gravi, a esempio tumori, donne in gravidanza e “soggetti in particolari situazioni di disagio economico”: nel dettaglio, disoccupati, operai in cassa integrazione, pensionati con meno di 65 anni e un reddito inferiori agli 8 mila euro all’anno”. Nel ddl prevista inoltre la possibilità, per l’assessore, di fissare con decreti altre patologie per l’esenzione e importi del ticket diversificati in base alla malattia e al reddito dei cittadini. Con questi parametri, comunque, chi ha più di 6 anni e meno di 65 dovrà pagare indipendentemente dal reddito, mentre oggi con il parametro Isee poteva ottenere l’esenzione se guadagnava meno di 300 euro al mese. Oggi ci sono in Sicilia un milione e 600 mila esenti, col nuovo sistema si scenderà a un milione e centomila. E così, 500 mila siciliani pagheranno il ticket, ma i democratici sono contrari alla norma. Per l’assessore Russo si tratta di una norma necessaria per sbloccare gli ultimi 96 milioni di «premio» attesi dall’ente regionale dallo Stato per aver attuato il piano di rientro. Inoltre, senza questa legge, lo Stato imporrebbe alla Regione di versare le somme equivalenti alla esenzione di questi 500 mila cittadini, in quanto verrebbe riconosciuta a livello nazionale solo l’esenzione di un milione e centomila persone. La norma, in ogni caso, sta spaccando il Parlamento. Il Pdl, con Roberto Vinciullo, è stato l’unico a votare contro in commissione Sanità mentre in commissione Bilancio ieri è stato necessario sospendere i lavori su pressione di deputati di ogni schieramento. Intanto, Massimo Russo ha anticipato anche un’altra manovra, quella del pagamento di un euro per ogni ricetta, una mossa, al di fuori della norma, per far cassa.
(Teleoccidente)
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