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di redazione
Cancellati d’un colpo 28 mila posti di lavoro. La Regione non darà vita, quest’anno, ai cantieri scuola che occupavano con contratti da 3 e 4 mesi altrettanti disoccupati e lavoratori svantaggiati nella realizzazione di piccole opere pubbliche nei Comuni siciliani.
Anche per questo obiettivo non ci sono soldi e non è neppure possibile attingere ai fondi europei, già diventati la scialuppa di salvataggio di svariate altre categorie. Per finanziare i contratti ai precari servono 180 milioni. La Regione – spiegano all’assessorato al Lavoro – aveva previsto di fare ricorso ai fondi europei.
«Nella Finanziaria approvata il 18 aprile scorso c’era un articolo che andava in questa direzione attingendo al Fondo sociale europeo – spiega Silvia Martinico, dirigente dell’assessorato – ma è stato impugnato dal Commissario dello Stato». L’indicazione della spesa non sarebbe stata fatta in modo preciso. In pratica, la Regione ha inserito a carico del Fondo sociale europeo troppe spese e il budget per il 2012 è finito. A questo punto la macchina amministrativa si è fermata: «Sì – ammette la Martinico – non abbiamo neppure avviato le procedure per la selezione dei disoccupati da avviare al lavoro. E non ci sono in questo momento le condizioni per farlo».
I nuovi cantieri scuola dovevano scattare a novembre. In assessorato attendevano notizie sui finanziamenti dalla riunione in commissione Bilancio all’Ars andata avanti fra mercoledì e ieri. È in quella sede che il governo avrebbe dovuto individuare nuove risorse. Ma lo stop del Commissario dello Stato al mutuo da 570 milioni, previsto in Finanziaria, ha di fatto bloccato questa spesa oltre a quelle per forestali e precari dell’Ente sviluppo agricolo. L’Ars non tornerà a riunirsi prima di martedì prossimo, quando avrà all’ordine del giorno leggi che puntano ad ovviare ai problemi nati dall’impugnativa del Commissario dello Stato.
Il Pdl, già all’attacco sui rischi per i forestali e i lavoratori impegnati nei corsi di formazione , ha di nuovo puntato l’indice contro il governo. «I cantieri scuola – secondo Salvino Caputo – sarebbero serviti per dare una boccata di ossigeno agli amministratori locali per realizzare opere pubbliche e per creare occupazione per migliaia di lavoratori. Invece i soldi sono stati dirottati sulla formazione professionale. Ma, se il bando sulla formazione venisse bocciato dalla Corte dei Conti, si perderebbero queste risorse senza aver dato risposte nè ai formatori nè ai disoccupati».
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