Le dimissioni di Vittorio Sgarbi sembrano essere giunte all’atto finale. «Firmerò tutte le carte entro Pasqua e mi riservo di fare una conferenza stampa con il mio successore – ha commentato l’assessore ai Beni Culturali della Regione siciliana ai giornalisti intervenuti alla conferenza stampa di presentazione di una mostra di pittura fiamminga – . Ho indicato a Miccichè il nome di chi potrebbe sostituirmi e Musumeci sembra averlo accettato è Sebastiano Tusa».
Il critico d’arte ha voluto comunicare pubblicamente la rottura netta con Musumeci: «Consegnerò la mia lettera di dimissioni al capo di gabinetto – ha detto – perché la faccia pervenire alla dottoressa Mattarella e non voglio avere più rapporti con il presidente della Regione che non risponde ai miei messaggi».
«Considero Musumeci un dipendente dei 5stelle, – ha incalzato – mi dimetto perché non ho intenzione che sia lui a decidere il mio destino. È stato lui a rompere il patto, non io certamente. Ogni rapporto politico e umano con Musumeci è interrotto definitivamente, non ho intenzione di parlare con lui dopo che non ha risposto al mio invito”.
Sgarbi ha infatti mostrato tutti i messaggi inviati dal suo telefonino al presidente della Regione per invitarlo all’incontro con i finanziatori interessati al progetto del tempio G e di non aver avuto risposta ai tre sms, nell’ultimo dei quali non nasconde il suo disappunto: “La tua maleducazione resterà nella mia memoria”.
“Il centrodestra ha perso le politiche in Sicilia perché il vincitore delle regionali ha voluto fare il superiore. Sono d’accordo con Musumeci su una cosa – aggiunge Sgarbi – in Sicilia si tornerà a votare presto”.
“Dopo quattro mesi se ne va il secondo assessore, a riprova che si sta sfaldando l’accozzaglia travestita da coalizione, che ha consentito a Musumeci di vincere le elezioni in Sicilia e che aveva un unico obiettivo: impedire al Movimento 5 Stelle di governare”. Lo dicono i deputati del gruppo parlamentare del M5S all’Ars, dopo le dimissioni dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Vittorio Sgarbi.
“Ricorderemo Sgarbi – proseguono – per l’effigie che lo ritrae seduto in una toilette, seminudo, con una boccetta di guttalax in mano”. “Mai un rappresentante delle istituzioni – aggiungono – ha toccato livelli di decenza così bassi. Di sicuro non ne sentiremo la mancanza”.
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