PALERMO – La Regione rischia di perdere 600 milioni di euro se non li spenderà entro la fine dell’anno. È quanto emerso dalla riunione del Comitato di sorveglianza sullo stato di attuazione del Po-Fesr 2007-2013. La Sicilia è molto indietro nella spesa delle risorse comunitarie e per questo rischia il disimpegno delle somme. Su un finanziamento complessivo di 4,9 miliardi, la Regione ha finora certificato 1,1 miliardi, pari al 22% (ma alla task forse del ministero risulta il 18,8%) e impegni di spesa per il 53%. La media europa di fondi spesi è del 30%, mentre di quelli impegnati è del 77%.
“Prendendo atto di quanto emerso dalla riunione del Comitato di Sorveglianza sullo stato di attuazione del Po-Fesr 2007-2013 emerge che la spesa dei fondi UE si sta caratterizzando come una vera emergenza che rischia di provocare il disimpegno dell’Europa nei riguardi della Sicilia con le immaginabili drammatiche conseguenze”.
Questo il commento del Presidente del PdL all’Ars, On. Nino D’Asero, sulle risultanze dei lavori del Comitato di Sorveglianza.
“Manca appena un anno e mezzo al termine del programma Por-Fesr 2007/2014 e la Sicilia ha una spesa validata drammaticamente bassa: i pagamenti ammessi arrivano ad ‘appena’ 1 miliardo e 136 milioni su un totale di 6 miliardi e 39 milioni, cioè meno del 19%. Per salvare il salvabile sarà necessaria una corsa contro il tempo, ma ormai molto è compromesso”. L’allarme è di Mario Filippello, segretario regionale della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa).
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