Regionali, Fava: “C’è un condannato anche nella lista di Musumeci”
A pochi giorni dal voto Claudio Fava denuncia la presenza di un condannato tra i candidati della lista del leader di Diventerà Bellissima.
Condannato nella lista Diventerà Bellissima
Nelle scorse settimane Musumeci aveva ricevuto attacchi da più parti per la presenza dei cosiddetti “impresentabili” all’interno delle liste che sostengono la sua candidatura. Pioggia di polemiche sopratutto dopo il caso dell’arresto del sindaco di Priolo, Antonello Rizza. Il leader di Diventerà Bellissima aveva finora dribblato gli attacchi invitando gli elettori a non votare gli impresentabili, in qualunque lista fossero candidati. “Non ho nessun imbarazzo visto che il tema delle liste pulite sono stato io stesso a sollevarlo per primo. Del resto la presenza di personaggi discussi e discutibili riguarda tutti, non solo il centrodestra”, ha commentato Musumeci ospite di un forum all’Ansa .
“Adesso che il candidato condannato è nella sua lista, cosa dirà Musumeci: non votatelo o non votatemi?”, afferma Claudio Fava. Come riporta l’Ansa, il candidato alla presidenza della Regione Siciliana, con la lista Cento Passi, fa riferimento all’ex Udc Ernesto Calogero, condannato in primo grado, lo scorso febbraio, a 4 anni di reclusione per falso in un’inchiesta su presunti ‘diplomi facili’. Contro la sentenza è pendente un ricorso.
Se si tiene conto del Codice Antimafia e della Legge Severino, il reato sembrerebbe non essere ostativo alla candidatura.
D’alia: “Musumeci insulta gli elettori”
“Non ho mai visto un allenatore che non conosce o addirittura disconosce la formazione che manda in campo”, ha osservato Gianpiero D’Alia, coordinatore nazionale dei Centristi per l’Europa. “Considerato che tutte le sue liste e gli stessi candidati si fregiano della scritta ‘Musumeci presidente’ – ha aggiunto l’ex ministro – praticamente il candidato di destracentro sta invitando i suoi elettori a non votarlo. Nulla di più surreale. Un grave atto di irresponsabilità politica oltre che un insulto all’intelligenza degli elettori”.