Dopo l’annuncio di Sgarbi, che si candida alla presidenza della Regione Siciliana, partendo dall’esperienza di Totò Cuffaro, ora è l’ex governatore che prende la parola per sostenere il critico d’arte.
In una lunga intervista rilasciata al giornalista Klaus Davi per il suo talk KlausCondicio, Cuffaro affronta diversi temi importanti, dalle elezioni regionali al periodo passato in carcere, fino al suo intervento durante il Maurizio Costanzo Show in cui era ospite il giudice Giovanni Falcone. In merito alle dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, che lo ha definito una vittima, l’ex governatore commenta così: “Io tifo per Vittorio Sgarbi perché mi ha dato affetto e non ritiene inopportuno chiedere a uno come me di stargli vicino politicamente. Non ho molto da dare, non sono un uomo potente. Non gli do il mio voto perché sono interdetto e non voto. Ma il mio sostegno sì. Se facessi parte di questa politica di centro-destra penserei a contattare Sgarbi e ad aprire un rapporto con lui, ma siccome non conto niente mi avvalgo della facoltà di non dare consigli”.
Del periodo di detenzione in carcere, e della paura di subire violenza Totò Cuffaro parla senza fare troppi giri di parole. “I primi tempi in carcere per me sono stati un incubo – racconta a Klaus Davi. Avevo il terrore di essere sodomizzato da altri detenuti. Io stesso ero entrato in carcere con un pregiudizio. La prima volta che ho fatto la doccia l’agente penitenziario se ne stava andando e io lo chiamai e gli dissi ‘Scusi perché mi lascia solo? Dove va?’, preoccupato che sopraggiungesse qualcuno nelle docce per sodomizzarmi. ‘Guarda che quella è roba da film’, mi rispose l’agente. E aveva perfettamente ragione perché in 5 anni non è successo assolutamente nulla. Non ho assistito a scene di sesso tra detenuti e ho la più assoluta certezza che ciò non sia mai accaduto”.
“Nella famosa puntata del Maurizio Costanzo Show con ospite Giovanni Falcone non ho mai attaccato il giudice tragicamente morto. Altri ce l’avevano con lui. Tutti coloro che hanno scritto il contrario hanno perso. Difendevo Mannino e la DC, ma non attaccavo certo il magistrato. Io non devo chiedere scusa a Maurizio Costanzo, semmai lui a me per aver lasciato passare o quantomeno condiviso il messaggio che io attaccavo Falcone, cosa non vera”. Cuffaro, il 26 settembre del 1991, intervenendo durante una puntata speciale di Samarcanda, condotta da Michele Santoro, in collegamento con il Maurizio Costanzo Show, aveva parlato di “giornalismo mafioso, che fa più male alla Sicilia, di dieci anni di delitti”.
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