L’ex sindaco di Licata, Angelo Cambiano, sembra non intenzionato a gettare la spugna dopo la sfiducia che lo ha portato a lasciare la guida della città.
Dal giorno della sfiducia, avvenuta lo scorso 9 agosto, tanti i messaggi di solidarietà e sostegno, a quello che è stato definito il sindaco “antiabusivismo”. E sarebbe proprio questa la causa, secondo Cambiano, che ha portato 21 consiglieri a mettere fine al suo mandato: oltre 400 ordinanze di demolizione per abbattere delle case abusive.
“Credo che la città sia spaccata tra coloro che non vedevano l’ora di cacciare un sindaco che demoliva i loro immobili e coloro che invece hanno apprezzato un sindaco che ha riaperto l’asilo nido chiuso da 8 anni, il museo chiuso da 9 anni, la chiesa di San Francesco che era off limits da 20 anni”, ha dichiarato l’ex sindaco.
Nonostante le minacce e le diverse intimidazioni, Cambiano non molla e annuncia di essere pronto a ricandidarsi alle prossime elezioni regionali “per non darla vinta alla politica clientelare e assistenziale che ha distrutto i territori e che ha devastato Licata, facendo campagna elettorale sulla disperazione e sui bisogno della gente”.
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