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Redditometro: “I contribuenti onesti non devono temere nulla”

È partito ieri il nuovo redditometro, ma per il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, i contribuenti italiani possono stare tranquilli:
“In attesa di avere un riscontro oggettivo sugli effetti di questo strumento che potremo ottenere solo dopo le prime applicazioni, il nuovo redditometro dovrebbe colpire solo chi evade pesantemente il fisco e gli evasori totali. I contribuenti onesti non devono temere nulla.”
Ricordiamo che l’anno scorso, grazie all’ottimo lavoro realizzato dalla Guardia di Finanza, sono stati scovati oltre 8.600 evasori totali che hanno nascosto al fisco 34,5 miliardi di euro di ricavi/compensi.
“Speriamo – prosegue Bortolussi – che il redditometro riesca ad aumentare l’azione di contrasto proprio contro questi soggetti”.
L’avvio del nuovo redditometro consente a Bortolussi di fare una ulteriore riflessione: “Adesso – sottolinea Giuseppe Bortolussi – grazie al nuovo redditometro, alle potenzialità del cervellone Serpico, ai blitz contro chi non emette gli scontrini fiscali, allo spesometro, all’anagrafe tributaria e all’abolizione del segreto bancario, l’Amministrazione finanziaria ha tutti gli strumenti per contrastare efficacemente l’evasione fiscale. Finalmente questa piaga può essere affrontata e vinta in difesa, soprattutto, di chi non vuole e non può evadere le tasse che sono la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani. Ricordo che anche tra i soggetti che sono sottoposti agli studi di settore, ben l’80% dichiara quanto richiesto dal fisco”.
La nuova circolare firmata nelle settimane scorse dall’Agenzia delle Entrate, con la quale vengono puntualizzare le linee operative per l’applicazione del nuovo redditometro, precisa che saranno selezionati solo i contribuenti che presentano scostamenti significativi tra reddito il dichiarato e la capacità di spesa manifestata sulla base di acquisti certi.
Nella prima fase verranno considerati solo elementi certi (spese conosciute dall’amministrazione, spese stimate per il mantenimento di beni posseduti dal contribuente, gli incrementi patrimoniali e il risparmio formato nell’anno).
In virtù della convenzione annuale sottoscritta con il Ministero dell’Economia, con il redditometro l’Agenzia delle Entrate dovrà effettuare ogni anno circa 35.000 controlli. Il fisco ha assicurato che non verranno considerati scostamenti inferiori a 12.000 euro, pertanto pare di capire che l’azione sarà indirizzata su persone che presentano situazioni di evasione molto pesanti.

Redazione

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