Reddito di cittadinanza: informazioni errate e false aspettative
Reddito di cittadinanza. A seguito di alcune notizie di stampa dei giorni scorsi, si è ingenerata in molte persone confusione circa la possibilità di impiego diretto o di assunzione da parte dell’Amministrazione comunale, di coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.
Si ritiene utile, al fine di evitare malintesi, chiarire che la normativa vigente prevede che coloro che percepiscono il RdC possano essere impiegati in lavori di pubblica utilità da 8 a 16 ore settimanali, sulla base di un Decreto attuativo che deve ancora essere emanato dal Governo nazionale.
Non soltanto mancano ad oggi le linee di attuazione di tale previsione, ma conseguentemente non è stata abilitata la possibilità che i Comuni inseriscano nella piattaforma telematica i progetti nei quali prevedono di impiegare i cittadini.
Reddito di cittadinanza: notizie di stampa errate
“Il Comune di Palermo – spiega l’Assessore Giuseppe Mattina – ha già stanziato le somme eventualmente necessarie per la copertura assicurativa e per l’acquisto delle attrezzature da lavoro per le persone che saranno ritenute idonee, ma appunto ciò avverrà solo dopo che sarà emanato il Decreto ministeriale e secondo le indicazioni che saranno in esso contenute.
E’ spiacevole che da parte di alcuni si citino articoli e norme di legge non più in vigore, generando grande confusione e false aspettative nelle persone.
Credo utile ribadire che in nessun caso si instaurerà alcun rapporto contrattuale di lavoro né direttamente né indirettamente con l’amministrazione comunale, che continuerà ad attuare ed attivare quanto necessario e collaborerà con tutti gli enti al fine di raggiungere gli obiettivi e per sostenere le persone in difficoltà.
Ovviamente il Comune e tutta la comunità non possono che esprimere apprezzamento per tutti quei cittadini che in questi giorni, essendo percettori del Reddito di cittadinanza, hanno deciso di svolgere in modo auto organizzato delle attività di volontariato, ma come già chiarito in diverse sedi, queste attività non sono formalmente collegate al sistema e alla normativa del RdC”.