ROMA (ITALPRESS) – “Tutta la Commissione finanze della Camera ha votato come elemento principale da inserire anche nel Recovery Plan la cancellazione delle cartelle esattoriali. Anche Pd e M5S hanno votato questo punto, sono contento di questo”. Lo ha detto Claudio Durigon, sottosegretario all’Economia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, parlando della revisione e cancellazione del cosiddetto Magazzino fiscale, composto in gran parte da cartelle che di fatto sono inesigibili.
“Sul Recovery Plan c’è da lavorare, ma il ministro Franco è l’uomo giusto al posto giusto per questo”, ha sottolineato Durigon, che ha parlato anche del decreto Sostegni, che “affronta non soltanto l’aspetto economico ma anche quello vaccinale, perché sappiamo che se vogliamo uscire da questa situazione servirà anche un grande investimento sul vaccino”.
Il provvedimento prevede “un indennizzo importante – ha spiegato il sottosegretario -, superiore al vecchio Decreto Ristori del governo Conte. Ci sono delle novità molto importanti. È normale che non siamo di fronte alla risoluzione dei problemi, ma è una grande iniezione di fiducia e anche di giustizia un po’ per tutti quanti quelli che hanno perso”.
“Anche prima dell’estate, spero a maggio, avremo delle aperture molto più importanti”, auspica Durigon, per il quale sul piano vaccinale “il fallimento è stato grande per l’Europa, abbiamo paesi come Usa, Gran Bretagna, Israele, Cina, Arabia Saudita che ormai viaggiano di nuovo quasi con un’economia a pieno regime. Paesi che hanno fatto un piano vaccinazioni vero”. Lo Sputnik? “In guerra qualsiasi arma è utile. Quindi va bene, dobbiamo trovare soluzioni e l’Ema deve fare qualche passo in più per trovare soluzioni anche per questo vaccino”, afferma il sottosegretario.
Sull’impegno della Lega nel Governo, Durigon sottolinea: “Siamo entrati in questo esecutivo con senso di responsabilità. Penso che il primo partito in Italia, secondo partito in Parlamento, non può esimersi da questa presa di responsabilità per l’Italia”.
Infine il punto su Quota 100, riforma alla quale aveva lavorato nel primo Governo Conte: “Il mercato del lavoro è cambiato e ha altre esigenze. Quota 100 serviva esclusivamente per dare un ristoro a quello che era la legge Fornero nefasta. Oggi c’è bisogno addirittura di più. Servono degli scivoli che diano la possibilità di andare in pensione, quindi flessibilità in entrata e flessibilità in uscita. Quota 100 ha fatto la sua epoca, oggi serve di più nel settore privato”.
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