Rapinarono cieco in casa, bottino 30 mila euro: preso uno della banda

Il 23 luglio del 2015 non ebbero pietà tre malfattori decisi a tutto, anche ad aggredire e rapinare in casa chi era impossibilitato a difendersi, pur di raggranellare denaro e gioielli.

A distanza di quasi due anni, la polizia ha individuato uno dei tre malviventi: si tratta di Aleandro Guadagna, 25enne con precedenti di polizia, residente alla Guadagna, quartiere di Palermo.

I Falchi della Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” della Squadra Mobile hanno eseguito una Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal Tribunale di Palermo.

Commando in azione a Cruillas

Un commando composto da almeno tre malviventi, la mattina del 23 luglio di quasi due anni fa, recitò un copione che doveva avere avuto una lunga fase preparatoria: sapevano, infatti i complici che, quella mattina, il disabile sarebbe rimasto solo in casa, nella zona di Cruillas, perché i congiunti conviventi si sarebbero allontanati per qualche ora.

I tre suonarono al citofono della vittima, si finsero impiegati incaricati della consegna di un pacco, catturarono la fiducia dell’uomo ed ebbero schiuse le porte dell’appartamento da depredare.

Non usarono modi urbani nei confronti del disabile: gli tapparono la bocca, impedendogli anche di urlare, lo fecero stendere sul letto e razziarono denaro e gioielli, portando via, tra le altre cose, 30.000 euro in contanti.

Gli inquirenti: “Inaudita violenza”

Già nella immediatezza, i poliziotti della Mobile acquisirono elementi, anche testimoniali e capirono di avere a che fare con malviventi, certamente capaci di tale, inaudita, violenza.

In questo lungo percorso d’indagine, il dato investigativo tradizionale ha camminato a braccetto con il riscontro tecnico scientifico, attraverso l’ausilio del personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica.

Servendosi di tecniche e qualità tradizionali, i poliziotti hanno così, effettuato una prima scrematura tra i pregiudicati di specie; sono poi giunti a Guadagna, grazie ai riscontri scientifici ed all’acquisizione di una impronta papillare che è risultata quella del  malvivente.

L’uomo è stato tratto in arresto, mentre le indagini proseguono, allo scopo di pervenire alla identificazione dei complici.