Rapinarono Big Bingo a Palermo, individuato e arrestato commando
Rapinarono Big Bingo a Palermo. La Polizia di Stato, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, ha eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo nei confronti di 5 persone accusate, a vario titolo, della consumazione, il 10 giugno scorso, di una rapina ai danni della Sala Bingo denominata “BIG BINGO” di via Molinari a Palermo. I rei riuscirono ad impossessarsi della somma di oltre 68.000 Euro, sottraendola dalla cassaforte temporizzata e dal cassetto del registratore di cassa.
Il G.I.P. ha disposto la misura della custodia in carcere nei confronti di Cardella Antonino, classe ’92, Donzelli Angelo, classe ‘81 e Piano Francesco, classe ’65, degli arresti domiciliari per Bertolino Clizia, classe ‘95 e la misura dell’obbligo di dimora per Geraci Gaetano, classe ’68, tutti residenti in zona Brancaccio.
Rapinarono Big Bingo a Palermo: uno degli arrestati era già sottoposto ai domiciliari
Le attività investigative intraprese dalla Squadra Mobile, Sezione “Reati contro il patrimonio”, si sono avvalse in particolare della visione delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza posti nei pressi ed all’interno della Sala Bingo, che hanno ripreso le fasi salienti della rapina, corroborate da una capillare attività intercettiva che ha permesso di confermare gli indizi raccolti a carico dei presunti autori della rapina, chiarendo le condotte dei complici nella realizzazione del piano criminoso.
In particolare, Cardella e Bertolino entrarono presso la sala e si diressero verso la cassa dove, con un diversivo consistito nell’indugiare artatamente nella scelta della marca di sigarette da acquistare, distrassero l’impiegata addetta alla vendita dei tabacchi in modo da impedirle di notare l’ingresso dei complici e di azionare il dispositivo di allarme posizionato vicino la sua postazione, facilitandone così l’arrivo e l’azione. Donzelli Angelo, travisato dal casco e indossante una maschera raffigurante l’effigie di un leone, con in pugno una pistola minacciò l’impiegata e la costrinse ad aprire la cassaforte. Piano Francesco, anch’esso travisato con il casco integrale, rimase all’interno della sala, immobilizzando gli avventori e sorvegliando la porta d’ingresso ed i motocicli utilizzati per la fuga.
Geraci Gaetano, sebbene non concorse alla realizzazione della rapina, sostenne l’azione criminosa dei complici, in particolare quella del cognato Piano Francesco, denunciando falsamente il furto del proprio motoveicolo utilizzato invece dal cognato per la realizzazione della rapina.
E’ emerso inoltre che Donzelli, nel periodo in cui realizzò la rapina, fosse sottoposto per fatti pregressi alla Misura Alternativa della Detenzione Domiciliare.