“Oggi indiscrezioni di stampa parlano di bambino senza slip, e stamattina ci hanno fatto trovare delle mutandine davanti scuola: non è un caso, sembra opera di un mitomane”. E’ la valutazione di un investigatore sul ritrovamento degli slip davanti la scuola di Loris Stival. Un altro investigatore ricorda che nella strada “polizia e carabinieri ci sono passati mille volte” e, secondo lui, “le hanno messe di proposito”. L’ipotesi privilegiata quindi, in questo momento, sembra quella di un mitomane.
“Chiediamo aiuto alla popolazione: per noi è fondamentale in questo momento avere a disposizione tutte le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, che siano di abitazioni o di aziende pubbliche o private”. E’ l’appello che il capo della Squadra mobile di Ragusa, Nico Ciavola, rivolge agli abitanti di Santa Croce Camerina. L’obiettivo degli investigatori è quello di avere prima possibile le immagini che potrebbero aver registrato gli istanti precedenti alla morte del piccolo Loris. Immagini che, se non acquisite immediatamente, potrebbero essere cancellate in quanto i sistemi di videoregistrazione, passato un certo tempo, sovrascrivono le immagini registrare precedentemente. “Per noi è fondamentale – ha aggiunto Ciavola – cristallizzare ogni istante prima dell’omicidio”.
Il procuratore: manca l’aiuto dei cittadini, parlino – “Abbiamo lanciato diversi segnali alla popolazione e con mio stupore non è arrivata alcune segnalazione”. Lo ha sottolineato il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia commentando con i giornalisti la mancanza di collaborazione dei cittadini di Santa Croce Camerina con gli inquirenti che stanno conducendo le indagini sull’uccisione del piccolo Andrea Loris Stival, avvenuta sabato scorso.
Orazio Fidone, il cacciatore che tre giorni fa ha scoperto il corpo di Loris Stival, è indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del bambino. L’atto disposto dalla Procura è dovuto per eseguire un esame tecnico irripetibile: accertamenti su due vetture e vestiti dell’uomo. Il fascicolo aperto dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota ipotizza i reati di sequestro di persona e omicidio. Gli esami, affidati alla polizia scientifica, dovranno essere compiuti su due auto dell’uomo e sui suoi vestiti, che sono stati sequestrati ieri da Squadra Mobile e Carabinieri. L’iscrizione nel registro degli indagati, è stato sottolineato, è un atto tecnico dovuto per eseguire un accertamento irripetibile, a tutela della persona indagata che potrà così, se vorrà, nominare un legale e un perito di parte.
‘Sono tranquillo, non ho nulla da temere’ – “No, non ci sono riscontri”: così fonti investigative commentano indiscrezioni di stampa sul ritrovamento di tracce di Dna di Orazio Fidone, il cacciatore che ha ritrovato Loris Stival morto, sul corpo del ragazzino. Oggi è previsto un accertamento tecnico sull’automobile di Fidone, una Suzuky bianca, che è la vettura con la quale il cacciatore si è messo alla ricerca di Loris dopo che in paese si era sparsa la notizia della sua scomparsa perché non era entrato a scuola. “Su di me non ci sono sospetti finora solo accertamenti di routine”, ha il cacciatore, sentito la notte scorsa in Questura. “Non ho un avvocato, – ha aggiunto – non ne ho nominato uno, semplicemente un mio amico mi ha assistito in questi giorni difficili. Sono tranquillo, non ho nulla da temere”.
“Lasciamo lavorare gli investigatori, i magistrati e la polizia giudiziaria alla quale abbiamo dato il nostro contributo inviando i migliori investigatori dello Sco”. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha assicurato massimo impegno “per arrivare all’accertamento della verità e fare giustizia in questa tragedia ingiustificabile”. “Le forze di polizia stanno profondendo il massimo impegno per una soluzione rapida e certa del caso” ha detto anche il capo della Polizia Alessandro Pansa invitando a “non creare il mostro” e sollecitando la collaborazione della comunità di Santa Croce Camerina. “Già da domenica – ha ricordato Pansa – abbiamo inviato un supporto scientifico e gli uomini dello Sco in supporto agli investigatori locali”.
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