Ragusa Moleti, visita ispettiva e sit-in contro decisione del preside
Ragusa Moleti, visita ispettiva: i genitori organizzano un sit-in contro la decisione del preside. “Stamattina, nel corso della mia visita ispettiva nei locali della scuola elementare Ragusa Moleti, si è svolto pure un sit-in dei genitori che hanno protestato contro la decisione del preside di rimuovere qualunque immagine cristiana della scuola”.
Il preside della scuola Ragusa Moleti di Palermo, Nicolò La Rocca, ha vietato agli insegnanti di far pregare i bambini durante le ore scolastiche. Niente preghiere, quindi, al mattino, prima di iniziare l’attività scolastica, nè durante le ore dell’insegnamento della religione cattolica.
Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale dell’Udc, che prosegue: “Da giovedì della scorsa settimana, il preside sembra essersi volatilizzato, tanto che anche stamattina non era presente a scuola. Ho letto con attenzione la sua circolare e sembra che si possano anche ravvisare gli estremi dell’abuso di potere, considerato che, prima di prendere qualunque decisione, avrebbe dovuto consultare il consiglio d’istituto costituito da docenti, personale interno e genitori, cosa mai avvenuta.
Ragusa Moleti, visita ispettiva: un grave precedente per bambini e ragazzi
“Insomma, sembra quasi che il preside abbia prima lanciato il sasso e poi nascosto la mano, anzi tutto sé stesso. Mi auguro che adesso torni sui suoi passi e ritiri immediatamente questa circolare, che rischia di creare un grave precedente per i nostri bambini e ragazzi” conclude Figuccia.
Insieme ai genitori presente anche Alessandro Pagano coordinatore della Sicilia occidentale di Noi con Salvini. Pagano ha portato una statua della Madonna da consegnare al preside. La Rocca però non è presente a scuola da giovedì scorso, così il dirigente leghista è stato ricevuto dal vicepreside.
Fuori dall’istituto reazioni discordanti in merito alla partecipazione di Pagano: qualcuno ha applaudito le sue parole sottolineando il loro diritto alla religione cattolica per i loro figli, e mamme che si sentono strumentalizzate dalla presenza di politici.