ROMA (ITALPRESS) – “Io e Pier ci siamo conosciuti all’interno della Democrazia cristiana. Lui era un giovane brillante deputato bolognese, molto vicino ad Arnaldo Forlani e ad Antonio Bisaglia, io invece ero giovane ma meno di lui ed ero il portavoce della Dc di Ciriaco De Mita”. Lo ha detto, in un’intervista al Corriere della Sera, Clemente Mastella. “Pier ha sempre avuto un atteggiamento di grande compostezza tipico dell’essere democristiano, rispettoso degli avversari, senza nessun eccesso nei toni”.
“Iniziammo a capire che la Dc era al crepuscolo. Una stagione era finita. Pier guardava il sole che tramontava dall’osservatorio di Bologna, dove la Dc era stata in minoranza. Io invece osservavo la decadenza della Dc dal Mezzogiorno dove il partito superava il 40 per cento”. È il 2001 il Paese è diviso fra berlusconiani e antiberlusconiani. “E Pier si fa apprezzare da tutto l’emiciclo per l’alto senso istituzionale. Diede la deroga a Fausto Bertinotti a costituire il gruppo di Rifondazione comunista alla Camera. Con tanto di applausi”. Ma bastano queste qualità per arrivare al Quirinale? “Come si dice dalle mie parti ha la cazzimma necessaria per mettere insieme il temperamento nordico e la simpatia meridionale”.
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