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Questa volta è andata male

Lanzafame sull’out destro Montella propone ancora il suo 3-5-2 anche a Milano, l’unica novità è rappresentata dall’inserimento dal primo minuto di Lanzafame che va a ricoprire il ruolo di quinto di centrocampo a destra, i suoi compagni di reparto sono ancora Lodi Almiron Ricchiuti e Marchese opposto sulla fascia sinistra, in avanti la coppia veloce e scattante è formata da Gomez e Bergessio; confermato in blocco il reparto arretrato, Spolli Legrottaglie Bellusci e Andujar in porta. Il Milan con problemi di formazione a centrocampo risponde con un 4-3-1-2, Max Allegri manda in campo Abbiati in porta, Thiago Silva e Bonera centrali, Abate e Zambrotta esterni, Ambrosini Seedorf e Aquilani sulla linea mediana, Ibrahimovic e Robinho in avanti con Emanuelson a loro supporto.Il Milan parte fortissimo La partenza dei rossoneri è bruciante, il Milan schiacchia subito i rossazzurri negli ultimi 30 metri, il Catania fatica a trovare le misure e non riesce ad allentare la pressione con qualche azione di rimessa ben orchestrata. Al 6° arriva puntuale il gol del Milan, Robinho chiude una tringolazione in area e viene atterrato da Lanzafame, che nell’occasione prende anche l’ammonizione, rigore: sul dischetto va Ibrahimovic che calcia di potenza e batte Andujar, 1-0. Dopo lo svantaggio il Catania come al solito tira fuori l’orgoglio e comincia a costruire trame offensive e a portare pericoli dalle parti dell’area rossonera, al 11° Zambrotta in area ferma con un braccio il cross di Lanzafame, l’arbitro opta per l’involontarietà. In questa fase i ragazzi di Montella si presentano spesso al tiro, in particolar modo dalla distanza, ma nè Almiron nè Bergessio sono fortunati con la mira; il Milan invece gioca a suo piacimento e Ibrahimovic veste i panni del rifinitore, al 23° lo svedese con una bella apertura innesca Robinho a sinistra, l’attaccante brasiliano converge e si porta la palla sul destro, tiro a rientrare e 2-0. Il Catania sbanda, il doppio svantaggio ha fatto male, i rossoneri potrebbero dilagare con Seedorf (24°)e Ambrosini (42°) mentre Abbiati è chiamato in causa solo da Bergessio con una bella girata di sinistro parata a terra dall’estremo difensore rossonero.Il copione è lo stesso Al rientro dagli spogliatoi Allegri inserisce Yepes per Bonera, già ammonito, poco dopo invece Montella getta nella mischia Barrientos al posto di Ricchiuti; il tecnico rossazzurro chiede più idee e qualche passaggio geniale per bucare l’attenta difesa avversaria. Al 54° Gomez nel tentativo di crossare da sinistra colpisce l’incrocio dei pali, sulla ribattuta Barrientos ha sul destro un pallone invitante ma la conclusione non è all’altezza della sua classe. Il Catania non sfonda e Montella si gioca tutte le sue carte, dentro Maxi Lopez e fuori Lanzafame, squadra ridisegnata col 4-3-3 con Marchese che scala sulla linea dei difensori, Catania decisamente a trazione anteriore alla ricerca del gol apri partita. Purtroppo il coraggioso tentativo di Montella non viene premiato e anzi il Milan dilaga, prima Seedorf sulla linea di porta vince un rimpallo con Lodi e deposita in rete il pallone del 3-0, Andujar si era già superato su Robinho, e poi Zambrotta riprende una corta respinta del portiere argentino sulla botta da fermo di Aquilani e fa poker, 4-0 al 71°. La partita a questo punto non ha più storia, il Catania con orgoglio continua a cercare almeno la rete della bandiera ma Abbiati è bravo a dire di no a qualsiasi tentativo rossazzurro, di contro Ibrahimovic, non ancora sazio, prova a mandare in rete anche il subentrato Inzaghi, al rientro dopo un lunghissimo infortunio: Andujar su Pippo tutto solo deve compiere il miracolo. Finisce col Catania in avanti e con l’ennesimo tentativo di Bergessio al 92° frustrato ancora una volta dal volo di Abbiati che dice per l’ultima volta no. I rossazzurri concludono questo ciclo terribile con una sconfitta in casa del Milan, si sapeva che sarebbe stato difficilissimo fare punti anche a San Siro ma senza dubbio non si può rimproverare ai ragazzi di Montella di non averci provato; il Catania ha tentato di fare il suo gioco anche al Meazza, forse con meno precisone o meno decisione del solito, ma di fronte aveva una squadra fortissima e cinica pronta a sfruttare il minimo errore. Questa volta è andata male ma non è successo niente di grave, questa squadra andrà lontano, lo sappiamo tutti, e una battuta d’arresto ogni tanto può capitare.di Orazio Cutrona
(calciocatania.it)

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