Sono quattro i dirigenti dell’azienda ospedaliera Arnas Civico di Palermo finiti nel mirino della Corte dei Conti dopo un accertamento dei Nas. Il pubblico ministero della procura regionale, Marcella Tomasi, li ha citati in giudizio: l’accusa è di danno erariale.
Si tratta di Giovanni Migliore ex direttore generale e commissario del Civico tra il 2014 e il 2018; Rosalia Murè, ex direttore sanitario tra il 2014 ed il 2019; Vincenzo Barone, ex direttore amministrativo; Giuseppe Bono, direttore dell’unità operativa gestione tecnica.
La vicenda riguarda l’acquisto di apparecchiature di ultima generazione per la diagnostica e il monitoraggio delle malattie oncologiche (Pet), acquistate con fondi comunitari.
Apparecchi che non sono stati messi subiti in funzione bensì spostati dai locali dell’Unità operativa medicina nucleare al nuovo “polo oncologico” che era ancora in costruzione.
Le due macchine sono ancora inutilizzate, da circa 5 anni e questo ha causato la contestazione di danno per il mancato utilizzo e il disservizio per la collettività che ammonta a 352 mila euro.
In danno è così ripartito: a Migliore viene contestato un danno di 193 mila euro, per Murè e Bono circa 70 mila euro, per Barone 17 mila.
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